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Rimozione Concordia: la nave potrebbe spezzarsi

ROMA – La Concordia potrebbe spezzarsi mentre viene rimessa in piedi nella complessa procedura di parbuckling che inizierà lunedi all’alba. Non ci sono preoccupazioni per la tenuta di “cavi” o di altre strutture realizzate per l’operazione: l’unico rischio è rappresentato, come ha sottolineato il capo della protezione civile Franco Gabrielli, dal “comportamento che la struttura della nave avrà quando sarà sottoposta alle sollecitazioni della rotazione. Il rischio maggiore è che le strutture non reggano agli sforzi a cui saranno sottoposte”. Nell’operazione saranno utilizzati cavi d’acciaio e piloni piantati nel fondale marino. “Tutti gli studi e le analisi – ha concluso Gabrielli – sono però ipercautelativi. L’ipotesi che il relitto si spezzi è un’ipotesi per noi remota, abbiamo ritenuto più probabile l’ipotesi di riversamenti di sostanze nelle acque e per questo sono stati predisposti specifici piani per la salvaguardia dell’ambiente”. Il prefetto Gabrielli ha inoltre spiegato che è stato scelto questo periodo per l’operazione di raddrizzamento perché ritenuto “ottimale. Gli studi compiuti – ha spiegato – hanno accertato che se l’operazione fosse stata fatta in primavera avremmo avuto un rischio maggiore per la stessa possibilità di rimozione della nave”.
“Dobbiamo procedere adesso prima che arrivi lo scirocco – ha spiegato Nick Sloane, della Itan-Micoperi – il periodo dell’autunno è quello ideale. Occorre trovare la giusta finestra temporale, quella climatica, per concludere l’operazione”. Al progetto per il raddrizzamento lavoreranno 500 persone.