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Riva, 1.400 lavoratori a casa lunedì incontro e mobilitazione

TARANTO — 1.400 lavoratori lasciati a casa, una ricaduta economica a più livelli che sarà tutta da valutare: le conseguenze della decisione del gruppo Riva di chiudere sette impianti dell’indotto tra Veneto, Lombardia e Piemonte (più due società di trasporti), in risposta al maxisequestro da 916 mln euro disposto dal Gip di Taranto, sono ancora da quantificare. Lunedì un vertice presieduto dal ministro per lo Sviluppo economico, Flavio Zanonato, tenterà di affrontare la questione, prendendo anche in considerazione l’ipotesi commissariamento (“Dobbiamo studiarla – ha spiegato il ministro – perché è una cosa complessa sotto il profilo giuridico”. Intanto la reazione del presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, è arrivata: “Il Governo – ha affermato – deve fare in modo che questi impianti non chiudano. Non accettiamo questi ricatti”. Mentre sembra che la Riva Acciaio Spa chiederà la Cig per i dipendenti, i sindacati hanno annunciato la mobilitazione per lunedì. “Non lasceremo che l’Azienda possa impunemente scaricare sui lavoratori il costo delle sue inadempienze” hanno affermato i sindacalisti. (rq)