CASERTA – I titolari del marchio ‘Mister Toys’ che commercializza giocattoli, Mauro e Luigi Cataneo, sono ai domiciliari accusati di aver frodato allo stato 114 milioni. Per gli inquirenti importavano giocattoli dalla Cina, senza passare dalla Dogana, utilizzando società appositamente create in vari paesi europei poi fatte fallire.
Nella frode, che è stata scoperta dalla Guardia di Finanza e ha portato ai domiciliari i titolari del marchio ‘Mister Toys’, sono coinvolti amici, parenti e un ‘esercito’ di prestanome. A condurre le indagini la Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – il pm Antonella Cantiello e l’aggiunto Luigi Gay – e la Guardia di Finanza di Capua. I Cataneo sono finiti ai domiciliari su ordine del gip di Santa Maria Capua Vetere, Cettina Scognamiglio, insieme ad altri due parenti, Francesco Chianese, di 43 anni, e Giovanni Bagno, di 50. Obblighi di dimora per altri quattro indagati, tra cui un nipote dei due imprenditori. In totale nell’inchiesta risultano indagate 45 persone. I finanzieri hanno sequestrato in via preventiva agli imprenditori napoletani anche 16 immobili al fine di recuperare il presunto profitto intascato, pari a 14 milioni di euro.
Nella frode, che è stata scoperta dalla Guardia di Finanza e ha portato ai domiciliari i titolari del marchio ‘Mister Toys’, sono coinvolti amici, parenti e un ‘esercito’ di prestanome. A condurre le indagini la Procura di Santa Maria Capua Vetere (Caserta) – il pm Antonella Cantiello e l’aggiunto Luigi Gay – e la Guardia di Finanza di Capua. I Cataneo sono finiti ai domiciliari su ordine del gip di Santa Maria Capua Vetere, Cettina Scognamiglio, insieme ad altri due parenti, Francesco Chianese, di 43 anni, e Giovanni Bagno, di 50. Obblighi di dimora per altri quattro indagati, tra cui un nipote dei due imprenditori. In totale nell’inchiesta risultano indagate 45 persone. I finanzieri hanno sequestrato in via preventiva agli imprenditori napoletani anche 16 immobili al fine di recuperare il presunto profitto intascato, pari a 14 milioni di euro.
