Opere. Il divario e le incompiute.
Il gap. La Sicilia, si sa, sconta un divario infrastrutturale con il resto del Paese. Nell’immediato futuro non c’è soltanto l’apertura del cantiere del ponte sullo Stretto ma anche strade, autostrade e ferrovie necessarie allo sviluppo.
Il punto. Si lavora sulla Agrigento-Caltanissetta, S. Stefano Camastra-Gela, Licodia Eubea-Libertinia; in ritardo Ragusa-Catania e
Siracusa-Gela. Due giorni fa bandito il raddoppio ferroviario tra Castelbuono e Fiumetorto.
PALERMO – Per sviluppare il sistema infrastrutturale e far crescere la Sicilia sotto il profilo socio-economico, occorre indirizzare tutte le risorse utili alla realizzazione di strade, autostrade e ferrovie. Il Qds ha interpellato Anas e Gruppo Ferrovie dello Stato per fare il punto della situazione sui loro interventi alle reti di collegamento stradale e ferroviario dell’Isola, alzando più in alto l’asticella delle cose da fare.
Come, per esempio, il completamento dell’anello autostradale, da Rosolini fino a Trapani Birgi, una superstrada che dallo svincolo di Resuttano tagli l’Isola in orizzontale fino a Salemi e l’alta velocità fra Palermo e Catania. Servono 10-12 miliardi di euro, infatti, che “libererebbero” non meno di 100 mila posti di lavoro nel settore (diretto ed indotto) delle costruzioni. (
continua)