Banche, informazioni semplici e trasparenti - QdS

Banche, informazioni semplici e trasparenti

Elisa Latella

Banche, informazioni semplici e trasparenti

giovedì 05 Maggio 2011

Accordo tra Abi e associazioni di consumatori

PALERMO – Chiaro. Semplice. Trasparente. Anche per i non addetti ai lavori. Che sono tanti, perché in Italia il livello di “alfabetizzazione finanziaria” è bassissimo. Stiamo parlando del foglio informativo bancario, un documento che per legge deve mettere il cliente in condizione di rendersi realmente conto di costi e guadagni, ma che spesso è incomprensibile.
L’ultima novità è un accordo sottoscritto fra l’Abi (Associazione Banche Italiane) e ben quindici associazioni di consumatori per inviare un estratto conto periodico “più semplice e facilmente comprensibile anche per coloro i quali non hanno specifiche competenze in materia”. Si tratta ancora di una proposta che sarà sottoposta alla Banca D’Italia e alle autorità competenti.
 
“Le parole d’ordine dell’accordo” sono semplificazione, trasparenza e dialogo, almeno nelle intenzioni. In riferimento al foglio informativo, l’accordo tra Abi e Associazioni dei consumatori dimezzerà il numero delle pagine rispetto al testo attuale e fornirà al cliente informazioni prima non incluse come la comparazione tra i costi del fido e dello sconfinamento, e il dettaglio delle commissioni applicate nei due casi. Non è tutto, il documento di sintesi periodico, invece, sarà inviato solo nel caso di variazioni delle condizioni contrattuali nel corso dell’anno, riducendo così il numero delle comunicazioni.
Meglio pochi messaggi, ma chiari ed inequivocabili, che una marea di voci incomprensibili, le quali tutto fanno meno che mettere il cittadino a conoscenza dei suoi diritti. D’altronde, stando al decreto legislativo del 13 agosto 2010 n. 141, contenente l’attuazione della direttiva 2008/48/CE relativa ai contratti di credito ai consumatori, nonché le modifiche del titolo VI del testo unico bancario (decreto legislativo n. 385 del 1993)   “trasparenza” è proprio la parola d’ordine.

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