Aree urbane. Decoro, arredi e pulizia: impreparati all’estate.
Tempi d’oro. L’ultimo ricordo felice risale al 2003 ed è il mitico lido “La Conchiglia” simbolo degli anni in cui la stagione turistica era vissuta alla grande. Poi, un lento, triste abbandono.
Commercio stroncato. Dei chioschi ormai chiusi restano solo le baracche che nessuno ha rimosso. I numerosi cantieri interrotti costituiscono un pericolo per i passanti.
GELA (CL) – L’unico ricordo dei tempi d’oro del lungomare di Gela è la carcassa del mitico lido “La Conchiglia”, storico simbolo della città dove ballò Mussolini il 14 agosto del 1937. Dal 2003 in poi il lento decadimento e poi infine, l’abbandono totale. Con la madreperla del Mediterraneo gelese che lentamente muore sotto gli occhi dei cittadini che non si capacitano ancora, ed hanno ragione, della progressiva morte culturale di una città di cui parlò Quasimodo, in cui vi soggiorno Eschilo, fruttuosa colonia greca.
Ma la Conchiglia non è altro che l’eccellenza del degrado in cui versa il lungomare Federico II di Svevia. Perché tutta l’arteria che costeggia il lungomare non si sottrae mica al disagio e al degrado rispetto alla Conchiglia. Doveva essere il simbolo della città del Mediterraneo, la perla di una città baciata dal sole e dal mare. Ma di tutto questo, ai gelesi non restano che antiche cartoline e vecchi ricordi. Quelli per fortuna nessuno li può inquinare.
Ma andiamo per ordine: nei giorni scorsi i commercianti e i residenti del lungomare hanno costituito un comitato spontaneo di protesta contro l’amministrazione comunale per chiedere più attenzione, pulizia e rispetto di una zona – simbolo della città. Il gruppo spontaneo, al quale hanno aderito centinaia di commercianti e semplici residenti, ha raccolto le proposte ed evidenziato i problemi da girare al governo cittadino, in un dossier di venti pagine corredato di fotografie che testimoniano lo stato di degrado in cui versa il lungomare.
Le palme, che costeggiano il lato est del lungomare nel tratto che va dalla Bretella Borsellino sino ad arrivare alla Capitaneria di Porto non vengono potate da circa 4 anni. “Un solo intervento – dice il portavoce del gruppo Giuseppe Di Simone – quello che abbiamo registrato da quando l’allora sindaco Rosario Crocetta cambiò look alla zona, con i rami marci che portano insetti e rendono impossibile una passeggiata soprattutto in estate. Personalmente ho provveduto a far potare le palme di fronte al mio locale che altrimenti disturbavano la permanenza dei clienti che decidevano di ristorarsi nella veranda appositamente allestita e pagata secondo il regolamento dell’occupazione del suolo pubblico comunale”.
Nel lato ovest del lungomare inoltre, ci sono chioschi adibiti alla vendita di gelati e panini chiusi ormai da anni. “Né i proprietari, né il personale comunale addetto – continua Di Simone – ha mai provveduto a rimuovere le baracche, ex attività commerciali, diventate ricettacolo di rifiuti e rifugio per animali creando disagi alle attività commerciali e con odori nauseabondi che infastidiscono i passanti”.
Per non parlare delle strade colabrodo: manto dissestato e ricco di buche che danneggiano le automobili e impediscono una sana circolazione del traffico. “Per questo i cittadini scelgono di non transitare al lungomare. Questo per noi – prosegue Di Simone – è motivo di dissesto economico. Negli ultimi anni sono otto le attività commerciali che hanno abbassato la saracinesca: la crisi rende tutto più difficile. Ma se le possibilità di trascorrere una serata tranquilla al lungomare ci vengono negate, con topi e blatte che indisturbate fuoriescono da tombini e vecchi gazebo, tutto diventa ancora più difficile. La derattizzazione è stata effettuata: gli operatori della ditta incaricata dal comune hanno semplicemente depositato i sacchetti pieni di veleno al lungomare in punti per nulla nascosti con il rischio di avvelenare i cittadini”.
Disagi anche a causa di numerosi cantieri interrotti che rendono esteticamente indecente il lungomare ma soprattutto rappresentano un pericolo per la pubblica incolumità con transenne fai da te.
“Gli uffici preposti – conclude Di Simone – dovrebbero provvedere ad ordinare ai proprietari di completare i lavori o quantomeno eliminare ogni forma di disagio e degrado per i cittadini”.
Dunque, una sfida all’amministrazione comunale che in tempi record, in vista della stagione estiva dovrebbe correre ai ripari.
Primo intervento? La pulizia delle spiagge, diventate, in alcuni tratti, ricettacolo di rifiuti che tra la vegetazione spontanea, sono in bella mostra per i frequentatori più assidui, almeno per ora, del lungomare: i podisti che si preparano all’estate.
Il progetto di riqualificazione e i 2 mln € da recuperare
GELA (CL) – Sul lungomare pende un progetto di riqualificazione e un piano regolamentato per gli esercizi commerciali dal 2006. Per la riqualificazione occorrerebbero due milioni di euro circa. “Sono legittime le richieste dei cittadini – afferma il sindaco Angelo Fasulo. E noi siamo con loro. Comprendo le ragioni del comitato ai quali confermo che questa amministrazione ha tute le buone intenzioni per migliorare il lungomare assecondando le richieste dei commercianti e dei residenti. Progettiamo un lungomare che sia a misura di cittadino e contiamo di aprire il pontile sbarcatoio per cui sono già iniziate le verifiche di staticità del sito. Abbiamo già provveduto a fare sgomberare gli abusivi che sostavano lungo il marciapiede est con conseguente ingombro di spazio e di degrado dovuto alle carenze igienico sanitarie, conseguenza della permanenza di extracomunitari non autorizzati”.
Nel corso di un incontro i commercianti hanno siglato un protocollo di intesa con la Giunta rispetto alla loro richieste di istituzione dell’isola pedonale durante la stagione estiva, all’aumento di cassonetti per la raccolta dei rifiuti solidi urbani e per la raccolta differenziata; ed ancora l’immediata disinfestazione e derattizzazione del lungomare e l’apertura del parcheggio Arena sino alle due di notte e gratis per il parcheggio a ridosso del Lido La Conchiglia nei giorni dove vige l’isola pedonale. Ed inoltre il 23 maggio saranno pulite le spiagge e saranno installate le pedane per l’accesso per i disabili e le docce. Pare che la giunta Fasulo abbia accettato le richieste dei commercianti: almeno, per ora, sulla carta.