La nostra Isola poco sensibile alla cultura della donazione. E poi c’è il dramma della mancanza dei posti letto. In Lombardia 1 ogni 150. In Germania 1 ogni 20: confronto imbarazzante
CATANIA – Stiamo approfondendo la realtà che rappresenta la donazione e i trapianti in quanto le problematiche sono molto complesse ed urge chiarirle, portarle fuori per rendere all’opinione pubblica l’emergenza, l’esigenza di avere quanto più informazioni adeguate. Scopo principale è chiarire quei dubbi che sono generati dalla inconsapevolezza, dall’ignoranza su un argomento così delicato. D’altra parte le normative vigenti, i Comitati nazionali, (CNB, CNT) hanno espresso pareri e linee guida sui trapianti e loro modalità. è di trapianto di midollo che continuiamo a parlare. Abbiamo spiegato la settimana scorsa di cosa si tratta e quali sono le potenzialità nel trattamento di malattie difficili, le neoplasie del sangue. Questa parte dedicata alla realtà siciliana è illustrata da Giuseppe Milone, Responsabile Programma di Trapianto di Midollo Osseo all’Ospedale Ferrarotto, AUO Policlinico Vittorio Emanuele di Catania.
“In breve in Sicilia si eseguono solo il 50% dei di trapianti di midollo allogenici cioè da un soggetto sano a un paziente che teoricamente dovrebbero essere eseguite in una popolazione di 5 milioni e mezzo di abitanti. Nella quota rimanente o il paziente è costretto ad emigrare in altre regioni o la procedura non è nemmeno offerta al paziente. Mentre l’impiego dell’autotrapianto, in quanto più semplice, è cresciuto fino a soddisfare il 75% della richiesta, l’utilizzo invece dei trapianti più complessi ma anche più innovativi e per i quali è maggiore la crescita nei prossimi anni, non trova affatto le condizioni per lo sviluppo che sarebbe ora necessario”.
Il dramma appartiene anche alla mancanza di posti letto. "Per esempio i posti letto per trapianto allogenico – denuncia Milone – sono fermi nella loro programmazione a 15 fa e quelli affidati a personale esperto hanno un tasso di occupazione superiore al 100%. Così le liste di attesa sono lunghe ed è difficile affrontare in Sicilia con il trapianto da donatore familiare patologie che andrebbero risolte invece in settimane, come per esempio le aplasie del midollo in soggetti giovani. Vaste aree della nostra regione sono affidate in questo campo al traghetto o alle linee aeree, con costi più elevati ma sopratutto con costi umani e sociali che sono enormi e che pesano sul capo di chi sceglie di andare a curarsi in altre regioni. La situazione ha delle evidenti e grossolane carenze già oggi come affrontare la crescita necessaria nella applicazione del trapianto a nuove patologie quale ad esempio il mieloma multiplo o la leucemia acuta mieloide?”.
Le questioni di natura amministrativa e di gestione dei trapianti a cascata sconfinano in disagi di ordine sociale.
“L’accordo Stato- Regioni del 2003 in tema di trapianto emopoietico, emanato per favorire crescita in questo settore ma assicurando una cornice di grande qualità, risulta niente affatto preso in considerazione dalla nostra regione. è comprensibile che siano le procedure più complesse come il trapianto da donatore volontario o il trapianto del cordone ombelicale ad essere quelle più severamente limitate nella loro applicazione in Sicilia. Al pari del tutto carente risultano le azioni per la creazione e il sostegno alla donazione del midollo. Una carenza che è drammatica se si confrontano i numeri dei donatori iscritti nella nostra regione con il numero dei donatori volontari di midollo presenti in altre regioni”.
Sicilia poco virtuosa. Donare significa restituire il paziente alla vita
Certo che possiamo affermare con amarezza che la Sicilia non risulta fra le più virtuose se confrontiamo di dati. “Nella nostra regione – spiega Milone”- abbiamo 1 donatore ogni 600 abitanti, in Lombardia 1 donatore ogni 150 in Germania 1 donatore ogni 20 abitanti. Anche in questo settore c’è la necessità di coordinare gli sforzi per fare di più altrimenti anche in questo campo le differenze non possono che approfondirsi ulteriormente ed in maniera sostanziale”.
Ma chi sono i donatori? Quanto è importante il loro gesto? I donatori di midollo osseo si dividono in donatori potenziali e donatori effettivi. I primi sono coloro che dopo la tipizzazione sono inseriti nel Registro italiano dei donatori di midollo osseo: con la loro scelta si mettono a disposizione nel caso si verificasse la compatibilità con pazienti in attesa di trapianto.
Gli effettivi, invece, sono coloro che hanno già donato il loro midollo osseo. Non sanno a chi e mai lo sapranno. La legge sulla privacy infatti non consente di sapere chi è il donatore e il paziente.
L’unica certezza è che, in qualche parte dell’Italia o del mondo, hanno “un fratello” o “una sorella” gemelli. Ci sono così persone che ritornano alla vita grazie a loro.