Anche gli italiani snobbano la Sicilia - QdS

Anche gli italiani snobbano la Sicilia

Anche gli italiani snobbano la Sicilia

giovedì 19 Maggio 2011

Il report “Impresa turismo 2011” di Unioncamere pone l’Isola all’ottavo posto in Italia tra le mete preferite dai connazionali. La Toscana rimane la meta preferita, seguono Emilia, Lazio, Lombardia, Liguria, Veneto, Trentino

PALERMO – Un patrimonio immenso di beni culturali e naturali, eppure il turismo stenta a decollare. Quello che in passato era il motore dell’economia dell’Isola da qualche anno a questa parte (le inchieste del Qds lo dimostrano) non ha fatto altro che perdere in termini di presenze. Viaggiatori che prima facevano “la fila”, si fa per dire, per visitare le bellezze siciliane, ma che adesso preferiscono altre mete, dove trovano servizi più efficienti a prezzi più accessibili. E questo vale sia nel caso dei turisti stranieri che per quelli di casa nostra.
Ci soffermiamo soprattutto sui movimenti degli italiani per vedere come la Sicilia non riscuota in loro il successo che dovrebbe, in proporzione a quanto di bello può offrire. Ce lo dicono i numeri del report di Unioncamere “Impresa turismo 2011”, sui dati del 2010, anno in cui la Sicilia si è classificata ottava nella classifica delle destinazioni regionali scelte dagli italiani, avendo accolto solo il 6,3% del totale, battuta dalla Toscana, prima con l’11,2% e poi, a seguire, da Emilia-Romagna, Lazio, Lombardia, Liguria, Veneto e Trentino Alto Adige.
Ci fa riflettere soprattutto il dato che la Sicilia sia soltanto sesta tra le regioni scelte dai viaggiatori del cosiddetto “turismo culturale”, accogliendo una quota di mercato pari al 5,9%. Passi il primo posto del Lazio (19,9%) considerando il peso di Roma; passi il secondo posto della Toscana (16,2%) con la sua meravigliosa arte; passi anche il quinto posto del Veneto (7,1%) grazie all’eterna Venezia; ma che anche Lombardia ed Emilia Romagna la superino sembra eccessivo. Con tutto il rispetto per Milano e Bologna, infatti, la Sicilia può contare su una miniera sconfinata di mete “culturali”, con i suoi 25 parchi archeologici, 49 siti storici e monumentali e ben 41 tra musei e gallerie. Tutti sotto la direzione della Regione.
Il dato è ancora più sconfortante se si scopre che di quel 5,9%, la maggior parte, ovvero il 45%, proviene dalla stessa regione, quindi la quota di turisti provenienti dal resto d’Italia si assottiglia a circa il 3,2%. È evidentemente che qualcosa non funziona a dovere nella valorizzazione e promozione di questi siti, molti dei quali restano difficilmente accessibili a livello infrastrutturale e privi di quei servizi annessi capaci di soddisfare i turisti.
Senza contare poi che la Sicilia non ha fatto quasi niente per valorizzare i propri borghi: 829 secondo l’ultimo censimento, di cui solo 8 riconosciuti dall’associazione “Borghi più belli d’Italia”, più uno insignito della “bandiera arancione” del Touring Club Italiano. Per gli altri 820 non è stato speso un euro. Con un patrimonio del genere è lecito pretendere che la Sicilia possa rientrare almeno tra le prime tre regioni turistiche d’Italia.
Un ragionamento simile può essere fatto per il segmento volto al “turismo naturale”, dove l’Isola è solo ottava, con una quota del 5,5%, tra le destinazioni scelte dagli italiani per passare le proprie vacanze al contatto con la natura. Di questa quota, tra l’altro, ben il 71,6% è costituito dagli stessi siciliani, ragion per cui solo il l’1,6% proviene dal resto d’Italia. Certo le bellezze naturali sono opinabili e soggettive, ma è scontato dire che con oltre 2.000 km di coste, 15 isole minori, 4 parchi naturali, 6 aree marine protette e ben 76 riserve naturali regionali, si potrebbe fare molto di più. Soprattutto attrarre di più rispetto a chi ci sta davanti e che ad esempio, nel caso di Piemonte, Lombardia e Umbria, non ha neanche il mare. Il 18,4% detenuto dalla leader Toscana sembra, in questo caso, inarrivabile, ma basterebbe che la Regione siciliana investisse di più anche in questo settore del turismo per raccogliere i frutti, e senza fare neanche tanti sforzi dato che in questo caso il patrimonio ce lo ha donato direttamente Madre natura. Peccato che fin ora non è stato adeguatamente sfruttato.
 

 
L’approfondimento. Risalite due posizioni nei primi 4 mesi del 2011
 
Lo studio sul turismo che raccoglie i dati di tutte le Camere di Commercio d’Italia, non si è fermato a studiare il mercato dell’anno trascorso, ma si è protratto anche ad una visione su questo primo scorcio di 2011. Sono state messe insieme, infatti, le destinazioni in cui i viaggiatori italiani hanno deciso di passare le proprie vacanze da gennaio ad aprile di quest’anno, che però restano ancora previsioni, visto che le presenze di questi quattro mesi sono da confermare. Si nota comunque un lieve miglioramento per la Sicilia che risale due posizioni rispetto al 2010 portandosi al sesto posto tra le regioni scelte per passare le vacanze, attirando il 6,2% di vacanzieri, pari a circa 618 mila unità. In sostanza, se quanto previsto verrà confermato, nei mesi appena trascorsi l’Isola avrebbe tolto presenze ad Emilia Romagna e Liguria che la precedevano nel 2010. è altrettanto vero, però, che queste due regioni di solito toccano il picco di turisti nei mesi estivi, quando vengono prese d’assalto dai bagnanti. Una classifica che, al momento, vede in ogni caso salda al comando la Toscana, con il 13,2% di turisti, seguita dal 10,3% del Trentino Alto Adige dovuto alle località sciistiche scelte nei trascorsi mesi invernali. A completare la top five ci sono poi le classiche Lombardia, Lazio e Veneto.

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