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Banche, boom per i crediti dubbi in 6 anni cresciuti del 6,8%

ROMA – Crescono i crediti dubbi (sofferenze, incagli, ristrutturati e scaduti) delle banche italiane: a fine 2007 erano il 2,7% dei crediti totali mentre quest’anno sono al 9,5%, +251% da inizio crisi. Lo affermano dati dell’Ufficio studi Mediobanca: la loro quota sul capitale netto delle banche è arrivata all’81%. Secondo la ricerca sui principali gruppi italiani pubblicata dall’Ufficio studi di Mediobanca, basata sui bilanci societari, la crescita dei crediti dubbi delle banche è violenta negli ultimi anni e soprattutto negli ultimi mesi: erano il 7% del totale a fine 2011, l’8% a metà dell’anno scorso, l’8,6% a fine 2012, il 9,1% tre mesi dopo, fino al 9,5% di fine giugno, data più recente con un dato omogeneo. è un trend che non sembra fermarsi. I crediti ‘in bonis’, cioè quelli verso soggetti che non appaiono a rischio insolvenza, stanno invece segnando una crescita inferiore rispetto a quelli complessivi (+3% medio annuo dal 2005 contro un aumento del totale dei crediti concessi dalla banche alla clientela del 3,7%). La ricerca dell’Ufficio studi di Mediobanca individua in Mps un rapporto crediti dubbi/crediti totali del 12,2%, quindi nettamente superiore alla media, per Unicredit (8,1%) e Intesa (7,6%).