I primi passi del governo Lombardo bis nella legislatura in corso. Il monito di Marziano (Pd) nella seduta di Sala d’Ercole
PALERMO – Riprenderanno martedì della prossima settimana (7 luglio) i lavori dell’Assemblea regionale siciliana con all’ordine del giorno il disegno di legge sugli aiuti alle imprese (stralcio del Dl n. 119).
Nella precedente seduta di giovedì 2 luglio, nonostante gli sforzi dell’Assessore al Bilancio Michele Cimino, l’Aula non è riuscita a divincolarsi dalla discussione generale del disegno di legge stesso.
Il cosiddetto Lombardo-bis è cominciato con le peggiori premesse: mentre il Presidente del gruppo Pdl all’Ars Leontini teneva una conferenza stampa per spiegare ai giornalisti come in questi prossimi tre mesi si sarebbe lavorato a spron battuto per approvare tutte le leggi in sospeso, a Sala D’Ercole il nuovo partito di opposizione, l’Udc, ha svolto egregiamente il proprio compito, rallentando i lavori con tutti i mezzi possibili, tanto da mettere in ombra l’opposizione tradizionale del Pd, che si è quasi trovato spiazzato. E, come in un’opera di Pirandello, la discussione è spesso scivolata su questioni personali, su disquisizioni attorno alla Fiat, al Governo e alla necessità di avere presente in aula l’Assessore all’Industria Marco Venturi.
Unico intervento degno di nota quello di Bruno Marziano (Pd), Vice Presidente Commissione Esame delle attività dell’Unione Europea. Marziano ha detto che la Sicilia dispone di circa 20 miliardi di euro fino al 2013. Cioè 6 miliardi e mezzo di euro del Fondo di sviluppo regionale (Fesr), 2 miliardi di euro del Fondo sociale europeo, i 150 milioni di euro del Fondo per la pesca, 2 miliardi di euro del Piano di sviluppo rurale, 4 miliardi 968 milioni delle quote di Pon che ricadono sulla Sicilia. Inoltre il Governo ha firmato con il Ministro Gelmini un protocollo che farà ricadere sulla Sicilia 500 milioni di euro per la ricerca. C’è anche la quota del 32 % delle risorse destinate alla Sicilia relative al Pon che verranno in aggiunta alle cifre sopra descritte.
Poi ci sono i famosi 4 miliardi e 300 milioni di euro dei fondi Fas. Mancano però – ha proseguito Marziano – le linee guida dei piani di sviluppo strategici per gli enti locali perché queste somme possano essere spese.
“Negli ultimi giorni – ha detto inoltre Marziano – sono spariti altri 220 milioni e che la cifra di cui si parla adesso non è più 4 miliardi 310 milioni di euro ma 4 miliardi e 93 milioni. Ciò significa che sono stati drenati dalle risorse della Sicilia, in silenzio e senza che nessuno protestasse, altri 220 milioni di euro. La Sicilia, dovrà spendere, entro il 31 dicembre 2009, almeno 360 milioni di euro ed entro il 31 dicembre 2010, un miliardo e 260 milioni di euro pena la restituzione all’Unione europea. Sono cifre che costituiscono il bilancio di intere Regioni e noi – ha concluso Marziano – con i bisogni della nostra popolazione, con i bisogni delle imprese, con le esigenze che hanno le istituzioni locali, ci permettiamo di tenere fermi, inutilizzati, un miliardo e 260 milioni di euro nell’arco di pochi mesi, 18 mesi circa”.