BRINDISI – Sono 40 le persone complessivamente indagate nell’inchiesta della procura di Brindisi che ha portato a 22 arresti per un presunto ‘sistema’ di gare truccate gestite – secondo l’accusa – da personale dell’area tecnica della Asl di Brindisi. Per molti degli indagati – a quanto è dato sapere – la procura di Brindisi aveva chiesto al gip l’emissione della misura cautelare, ma il giudice è stato di diverso avviso. Il gip Valerio Fracassi ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 23 persone, una delle quali è frattanto deceduta. Dei 22 arrestati 11 sono stati portati in carcere, gli altri sono stati posti ai domiciliari. Tra gli arrestati vi è il dirigente dell’ufficio tecnico della Asl di Brindisi, Vincenzo Corso, che proprio nei giorni scorsi aveva ricevuto un avviso di garanzia nell’ambito di un’inchiesta parallela, relativa alle forniture delle Tac in quattro ospedali della provincia. Corso è ritenuto dalla pubblica accusa il regista dell’intero meccanismo illecito. Oltre a lui sono indagati funzionari dell’ area tecnica e diversi imprenditori: si tratta dei responsabili delle ditte ‘amiche’ che – secondo gli inquirenti – ricevevano vantaggi dall’aggiudicazione degli appalti.
