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Trapani – Egadi, la riserva si restringerà per non penalizzare la pesca

Vincenza Grimaudo

Trapani – Egadi, la riserva si restringerà per non penalizzare la pesca

mercoledì 08 Giugno 2011

Un segnale di apertura verso le marinerie della costa e misure meno severe per la nautica da diporto. Al ministero la proposta di ridimensionamento dei confini: area ridotta del 12%

TRAPANI – Egadi, prove tecniche di riperimetrazione. Ufficialmente quello che è successo in questi giorni è semplicemente una proposta tecnica per l’aggiornamento della perimetrazione, zonazione e regolamentazione dell’Area marina protetta delle Isole Egadi. Nei fatti, è il primo tentativo di fare una sintesi virtuosa tra le esigenze del territorio e la tutela dell’ambiente. La proposta porta la firma del presidente della Riserva e sindaco di Favignana Lucio Antinoro. È stata inviata al ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo con la richiesta di una istruttoria più breve possibile.
Il progetto per una nuova perimetrazione dell’area protetta è stato definito dagli uffici della Riserva, coordinati dal direttore Stefano Donati. Ha anche avuto il supporto tecnico dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale. Tutto sotto la supervisione del professore Franco Andaloro. “Tale proposta – ha dichiarato il presidente Antinoro – rappresenta un contributo preliminare, tecnico-scientifico, redatto su basi oggettive, tenendo conto degli aspetti ambientali e di natura socio-economica e delle istanze avanzate, in questi anni, dagli operatori, dai turisti e dai cittadini; costituisce, pertanto, un prodotto già maturo ed avanzato. La Riserva sarebbe ridotta di un 12 per cento, con maggiori possibilità di pesca per lo strascico e la circuizione al di fuori del limite della batimetrica dei 50 metri, come prevede la norma nazionale. Un segnale di apertura verso le marinerie della costa. Ci sarebbero anche misure meno severe per la nautica da diporto e per gli operatori del noleggio e della locazione”.
Antinoro ha chiarito un punto: “La proposta armonizza le esigenze di tutela a quelle della fruizione turistica e degli operatori locali. In particolare, si vuole bilanciare il peso delle misure di tutela nelle tre isole maggiori, costituendovi alcune piccole zone A e introducendo nuove zone B. La grande zona A di Marettimo potrebbe essere trasformata in una zona B di tutela speciale, ove consentire la piccola pesca locale e la fruizione turistica, ma solo attraverso gli operatori locali, come avviene oggi”. “Con questo decreto si potrà consentire, se verrà riperimetrata l’A.M.P., – sostiene l’Organizzazione di Produttori della Pesca di Trapani – alle nostre imbarcazioni della pesca a strascico di operare, per come previsto dalla normativa Comunitaria, ad una profondità non inferiore a 50 metri ed a una distanza dalla costa non inferiore a 0,70 miglia nautiche”.
 

 
Gli operatori. “Garantire la conservazione delle risorse”
 
TRAPANI – “Una proposta che supera le inique contrapposizioni, coniugando la doverosa tutela del mare con le altrettanto doverose ragioni della produzione e dello sviluppo locale del settore ittico”. Lo ha detto Giovanni Basciano, presidente regionale dell’Agci Agrital, commentando la proposta di riperimetrazione dell’Area marina protetta delle isole Egadi presentata al ministero dell’Ambiente. “Nei mesi scorsi – aggiunge – avevamo avuto un incontro con il direttore dell’Amp, Stefano Donati, chiedendo proprio che si procedesse a una rivisitazione del perimetro. La disponibilità mostrata allora ha avuto seguito nei fatti e di questo siamo molto soddisfatti. Adesso, attendiamo di poter conoscere i dettagli della proposta e ci auguriamo di essere sentiti per portare osservazioni e contributi al fine di garantire maggiori aree di pesca ai nostri pescatori, nel rispetto delle leggi e dei principi di conservazione delle risorse”.

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