PALERMO – Domani scocca l’ora del referendum. I quattro quesiti referendari per tre temi – acqua, legittimo impedimento e nucleare – non possono essere liquidati con le ragioni precofenzionate dei predicatori di turno. Sull’acqua si gioca una battaglia che riguarda il futuro del servizio in Sicilia, e la vittoria del ‘no’ ai due quesiti potrebbe riconsegnare il sistema di gestione nelle mani del pubblico che ha visibilmente compromesso la salute delle infrastrutture isolane e potrebbe far saltare anche gli investimenti necessari.
Sul nucleare, invece, bisognerebbe ragionare fuori dall’emotività del momento, visto che altrove, come ad esempio in Francia e Svezia, l’energia dell’atomo è imprescindibile al bilancio energetico dei Paesi.
Sul legittimo impedimento, la vittoria dei “Sì” impedirebbe ai giudici di valutare di volta in volta l’opportunità dell’assenza, così come già avviene. (continua)
Sul nucleare, invece, bisognerebbe ragionare fuori dall’emotività del momento, visto che altrove, come ad esempio in Francia e Svezia, l’energia dell’atomo è imprescindibile al bilancio energetico dei Paesi.
Sul legittimo impedimento, la vittoria dei “Sì” impedirebbe ai giudici di valutare di volta in volta l’opportunità dell’assenza, così come già avviene. (continua)
