Taormina Filmfest ha chiuso con un punto interrogativo - QdS

Taormina Filmfest ha chiuso con un punto interrogativo

Taormina Filmfest ha chiuso con un punto interrogativo

giovedì 07 Luglio 2011

Se non fosse stato per gli sponsor privati, la storica rassegna non sarebbe neanche iniziata. Il direttore artistico Young: “Sul futuro non sono in grado di dire nulla”

TAORMINA (ME) – La conferenza stampa di chiusura del Taormina FilmFest, archiviato lo scorso 18 giugno, senza i rappresentanti degli enti gestori di TaorminaArte (Regione siciliana, Comuni di Taormina e Messina e Provincia di Messina), è l’immagine chiara del difficile momento che sta attraversando la rassegna. Le assenze, ingiustificate, sono dovute probabilmente al fatto che, con i tagli alle risorse ed un grande interrogativo sull’edizione del prossimo anno, nessuno tra sindaci, assessori e presidenti, se l’è sentita di metterci la faccia. E’ rimasta da sola, la direttrice artistica, Deborah Young, a tirare le somme a margine della kermesse stravinta dalla regista marocchina Leila Kilani. “I tagli al budget ci hanno particolarmente colpito, ma grazie al contributo del Governo nazionale e dei privati siamo riusciti a salvare il festival – ha spiegato Young – Sul futuro però non sono in grado di dire nulla, aspetto anche io risposte dalle istituzioni”.
Se non fosse stato soprattutto per i soldi degli sponsor, infatti, la 57esima edizione della storica rassegna, che ha visto consegnare il TaorminaArte Award a personaggi del calibro di Monica Bellucci, Oliver Stone e Tarak Ben Ammar, non sarebbe neanche potuta iniziare.
Nodo della questione le somme assegnate dalla Regione a TaoArte, nella qualità di ente co-gestore.
Secondo il sindaco di Taormina, Mauro Passalacqua, quest’anno sono venuti meno circa 450 mila euro, quando già di per sé il contributo annuale di circa 2,8 milioni di euro viene ritenuto insufficiente, essendo una cifra stabilita più di vent’anni fa. “Taormina non può accettare questo trattamento – ha detto il sindaco – ancor più da quando la Regione organizza manifestazioni collaterali spendendo anche 7 milioni di euro, per poi scoprire che magari fanno solo 200 spettatori”. Forse a Palermo, non hanno ancora digerito la volontà degli enti locali gestori messinesi di trasformate autonomamente TaoArte in una fondazione. Lo scorso anno non se ne fece nulla, ma lo scontro politico rimane.
Sta di fatto che i grandi eventi al Teatro Antico di Taormina hanno sempre registrato il pienone e anche quest’anno si annuncia già il sold out ad agosto per le serate del Nabucco e dell’Aida. La città, che vive di turismo a prescindere da TaorminaArte, sa che gli eventi culturali portano visitatori e quel tipo di clientela che più si addice alle caratteristiche del luogo. Prova ne è stata la settimana del cinema, con strade, alberghi e locali affollati di gente. Risultato: grande lavoro per tutti gli operatori del comparto ricettivo e commerciale. Dopo aver già perso tanto in passato, dal Premio David di Donatello al casinò, speriamo che non facciano morire adesso anche gli ultimi barlumi di cultura e mondanità rimasti nella capitale del turismo siciliano.

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