TAORMINA (ME) – Oggigiorno molti ne soffrono ma in pochi ne prendono coscienza cercando assistenza. Sono i malati del dolore, o meglio, del “dolore cronico”, quel disagio fisico che persiste nel tempo, deve durare almeno sei mesi affinché venga considerato come patologia, e che, se non adeguatamente curato può condizionare pesantemente la qualità della vita. Il problema accomuna ormai una larga fetta di popolazione, almeno il 24% degli italiani ovvero circa 15 milioni di persone, di cui 1,3 milioni solo in Sicilia dove però, nella maggior parte dei casi, si è inconsapevoli delle possibilità di cura esistenti. Infatti, se in Italia i pazienti trattati sono circa 12 milioni, i siciliani affetti dal problema ma privi di adeguata assistenza sono circa 900 mila, cioè il 70%.
Da qui la ragione della campagna di sensibilizzazione “Spegni il dolore. Accendi la vita”, promossa dall’Uoc di Anestesia, Rianimazione e Terapia del dolore dell’ospedale San Vincenzo di Taormina, presentata martedì scorso nella Perla dello Ionio. Molti non sanno, infatti, che l’ospedale taorminese è stato identificato come struttura di eccellenza per la cura del dolore (Hub), unica al momento attiva in Sicilia, sotto la direzione del prof. Filippo Bellinghieri, sancito con decreto dell’assessore regionale per la Salute (Gurs n. 6/2011). Il servizio ambulatoriale e di day hospital del San Vincenzo è attivo difatti già dal 2009 e, grazie all’impegno di medici specialisti in anestesia e rianimazione, fino a marzo del 2011 ha fornito assistenza ad oltre 4 mila pazienti. I malati però sono molto più numerosi, basti pensare che nella sola provincia di Messina se ne contano circa 63 mila.
“Oggi, il problema principale nella lotta al dolore non è la mancanza di terapie e strumenti, che ci sono, ma promuovere l’informazione e aiutare il malato a parlare del suo disagio”, ha detto Bellinghieri. Per questo è stata lanciata la sensibilizzazione che dal 7 al 15 luglio permetterà a 240 interessati di sottoporsi ad una visita specialistica gratuita presso l’ospedale di Taormina per ricevere informazioni utili sulla malattia e le possibilità di trattamento (per prenotare telefonare al num. 0942-579244 dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16). L’ambulatorio non tratta solo le sindromi dolorose di pertinenza oncologica, ma anche quelle di natura neurologica, articolare, muscolare, viscerale, post trauma o intervento, curate sia con l’aiuto dei farmaci che con fisioterapia o interventi invasivi.
“Oggi, il problema principale nella lotta al dolore non è la mancanza di terapie e strumenti, che ci sono, ma promuovere l’informazione e aiutare il malato a parlare del suo disagio”, ha detto Bellinghieri. Per questo è stata lanciata la sensibilizzazione che dal 7 al 15 luglio permetterà a 240 interessati di sottoporsi ad una visita specialistica gratuita presso l’ospedale di Taormina per ricevere informazioni utili sulla malattia e le possibilità di trattamento (per prenotare telefonare al num. 0942-579244 dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16). L’ambulatorio non tratta solo le sindromi dolorose di pertinenza oncologica, ma anche quelle di natura neurologica, articolare, muscolare, viscerale, post trauma o intervento, curate sia con l’aiuto dei farmaci che con fisioterapia o interventi invasivi.
La campagna di informazione, così come l’assistenza fornita a Taormina, non sono altro che attuazioni pratiche della legge n. 38/2010, nata per garantire la “tutela del cittadino ad accedere alle cure palliative e alla terapia del dolore”. “La Sicilia, con cinque milioni di abitanti deve avere almeno 4 centri – ha affermato nel suo intervento il prof. Guido Fanelli, coordinatore ministeriale del progetto – e per un malato il centro più vicino non dovrebbe superare i 60 minuti di strada”. Per ricevere la qualifica di Hub è necessario però avere i giusti requisiti in merito a strutture e risorse che sono adesso al vaglio del ministro Fazio per la definitiva approvazione, con relativa formulazione delle tariffe da applicare sulla base dei servizi resi. è anche che regioni come Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna sono già da più tempo avanti, rispetto all’Isola, nella cura del dolore cronico.
Cure. Anche il dolore ha il suo impatto sociale
TAORMINA (ME) – L’ospedale di Taormina aderisce anche al programma “Ospedale-Territorio senza dolore” ed è collegato con il circuito nazionale di FederDolore e con l’Istituto di formazione e ricerca nazionale (Isal) presso cui si sono formati i professionisti del Centro. Con la sezione regionale, in particolare, è stata costituita nel 2010 l’associazione “Liberi dal dolore Isal Sicilia Onlus”, per dare voce all’informazione sanitaria e alla divulgazione di una corretta ed aggiornata conoscenza della dimensione del dolore, del suo impatto sociale e dei diritti dei cittadini sanciti dalla legge. Per avere un’idea dell’incidenza sulla società del fenomeno, è stato calcolato che in Europa il dolore cronico comporta circa 500 milioni di giorni lavorativi persi all’anno per un costo di circa 34 milioni di euro. Taormina, inoltre, è sede della scuola Isal Sicilia e, oltre al coinvolgimento del volontariato, a varie pubblicazioni di carattere informativo, ricerche e incontri sul tema, grazie a questa Onlus siciliana sono stati attivati due ambulatori gratuiti di terapia del dolore e cure palliative, uno nel comune di Scicli e l’altro in provincia di Reggio Calabria, a Cardeto d’Aspromonte.
