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Commercio, in Sicilia il peggiore saldo aperture/chiusure nel 2013

Roma – Da gennaio a dicembre 2013 hanno cessato l’attività 72.367 imprese nei settori del commercio, dell’alloggio e della somministrazione, per un saldo finale negativo di 22.748 aziende perdute per sempre. Un’emorragia conseguente al prolungarsi della crisi del mercato interno e confermata dai dati Istat sulle vendite, che registrano un calo del 2,1% sull’anno: siamo l’unico Paese tra i cosiddetti ‘Big Five’ europei (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna) a non ripartire. Tra le imprese, cresce solo il commercio fuori dai negozi: gli ambulanti mettono a segno un saldo positivo di 3.334 unità, mentre la base imprenditoriale di imprese attive nel commercio via internet aumenta di 530 aziende. è quanto rende noto Confesercenti segnalando anche ‘’l’altissimo tasso di rotazione tra aperture e chiusure registrato dalle imprese che operano come intermediari del commercio: durante i dodici mesi del 2013 sono state 18.149 ad avviare l’attività, contro 18.041 cessazioni per un saldo sostanzialmente stabile (+108)’’. Per quanto riguarda il saldo aperture/chiusure di imprese del commercio al dettaglio in sede fissa, la Sicilia registra il risultato peggiore, con la sparizione di 2.297 attività tra gennaio e dicembre.