ROMA – Parole incisive, che fanno da monito ai politici e allo Stato, quelle del presidente della Cei, Angelo Bagnasco, nella prolusione al Consiglio episcopale permanente. Il cardinale si sofferma in particolare sul problema della povertà, del lavoro che non c’è e della corruzione. La “povertà è reale” ha infatti affermato Bagnasco, e “l’Italia non è una palude dove tutto è insidia, sospetto, raggiro e corruzione”. “Dobbiamo tutti reagire – ha continuato – a una visione esasperata e interessata che vorrebbe accrescere lo smarrimento generale e spingerci a non fidarci più di nessuno. A questo disegno, che lacera, scoraggia e divide, non dobbiamo cedere, nonostante esempi e condotte disoneste, che approfittano del denaro, del potere, della fiducia della gente, perfino della debolezza e delle paure: nulla deve rubarci la speranza nelle nostre forze se le mettiamo insieme con sincerità”. E sulla tematica dell’occupazione monsignor Bagnasco aggiunge: “Facciamo appello affinché la voce dei senza lavoro, che sale da ogni parte del Paese, trovi risposte più efficaci in ogni ambito di responsabilità”. Attenzione anche verso le famiglie, che devono essere sostenute “da politiche più incisive ed efficaci”.
