GIOIA TAURO – È in viaggio verso il porto di Gioia Tauro la nave americana MV Cape Ray che ha il compito di distruggere l’arsenale chimico del regime siriano di Assad. Salpata da Norfolk, sulle coste della Virginia, la nave dovrebbe arrivare nel porto calabrese “nel giro di 2/3 settimane”, ha detto il portavoce, colonnello Steven Warren.
Il ministro della Difesa Usa, Chuck Hagel, ha inviato un lettera al capitano, Rick Jordan, e all’equipaggio – composto da 135 uomini – dicendo che sono partiti per una “missione storica”.
La Cape Ray è una nave della Marina Usa lunga 197 metri, ha a bordo due sistemi per eliminare tramite il processo di idrolisi i cosiddetti ‘precursori’ chimici (le sostanze che separate sono relativamente innocue e diventano letali se miscelate) ed i gas di Assad. Due mercantili, uno norvegese ed uno danese, scortati da unità da guerra, hanno il compito di prelevare il materiale dal porto siriano di Latakia e il trasbordo sulla Cape Ray avverrà nel bacino d’acqua calabrese senza toccare il suolo italiano. La nave ha un un equipaggio di 35 uomini per gestire il natante, 63 uomini incaricati del processo di idrolisi e un team di uomini per la sicurezza. Le apparecchiature per la idrolisi mescoleranno acqua riscaldata e altre sostanze chimiche in modo da abbattere gli agenti letali e dal processo deriverà un fango equivalente a rifiuti tossici industriali.
I gas dell’arsenale di Assad verranno caricati sulla Cape Ray nel porto italiano e poi trasferiti in una località sconosciuta per essere distrutti; il Pentagono – che si è assunto il compito di distruggere in mare il materiale su una nave americana perché nessun Paese si era detto disposto ad ospitare l’operazione – ha voluto sottolineare ancora una volta che non ci sarà alcun danno ambientale: “Nessun sottoprodotto della idrolisi sarà rilasciato in mare o nell’aria: la Cape Ray rispetterà leggi, regolamenti e trattati internazionali”, ha assicurato il portavoce.
Il ministro della Difesa Usa, Chuck Hagel, ha inviato un lettera al capitano, Rick Jordan, e all’equipaggio – composto da 135 uomini – dicendo che sono partiti per una “missione storica”.
La Cape Ray è una nave della Marina Usa lunga 197 metri, ha a bordo due sistemi per eliminare tramite il processo di idrolisi i cosiddetti ‘precursori’ chimici (le sostanze che separate sono relativamente innocue e diventano letali se miscelate) ed i gas di Assad. Due mercantili, uno norvegese ed uno danese, scortati da unità da guerra, hanno il compito di prelevare il materiale dal porto siriano di Latakia e il trasbordo sulla Cape Ray avverrà nel bacino d’acqua calabrese senza toccare il suolo italiano. La nave ha un un equipaggio di 35 uomini per gestire il natante, 63 uomini incaricati del processo di idrolisi e un team di uomini per la sicurezza. Le apparecchiature per la idrolisi mescoleranno acqua riscaldata e altre sostanze chimiche in modo da abbattere gli agenti letali e dal processo deriverà un fango equivalente a rifiuti tossici industriali.
I gas dell’arsenale di Assad verranno caricati sulla Cape Ray nel porto italiano e poi trasferiti in una località sconosciuta per essere distrutti; il Pentagono – che si è assunto il compito di distruggere in mare il materiale su una nave americana perché nessun Paese si era detto disposto ad ospitare l’operazione – ha voluto sottolineare ancora una volta che non ci sarà alcun danno ambientale: “Nessun sottoprodotto della idrolisi sarà rilasciato in mare o nell’aria: la Cape Ray rispetterà leggi, regolamenti e trattati internazionali”, ha assicurato il portavoce.
