Nuova Delhi – Ennesimo rinvio per il caso marò. La Corte Suprema indiana, che ieri doveva esaminare il ricorso italiano per conoscere i capi di imputazione dei due fucilieri della Marina, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, ha rinviato la sua decisione e fissato una nuova udienza nella giornata di martedì 18 febbraio. Nell’udienza il procuratore generale ha informato la Corte Suprema che il governo di Nuova Delhi ha modificato la propria posizione sul processo chiedendo l’applicazione nella vicenda della legge anti-pirateria (Sua Act), senza però evocare una richiesta specifica di pena di morte. Il governo italiano, da parte sua, ricorda la stampa locale, ha respinto la proposta indiana sottolineando che la legge antipirateria non può essere applicata a questo caso.
Si tratta di una richiesta “inaccettabile”, ha scritto il premier Enrico Letta su Twitter criticando duramente “l’imputazione proposta dall’autorità indiane”. “L’uso del concetto di terrorismo”, ha sottolineato, è “da rifiutare in toto. Italia e Ue reagiranno”.
Si tratta di una richiesta “inaccettabile”, ha scritto il premier Enrico Letta su Twitter criticando duramente “l’imputazione proposta dall’autorità indiane”. “L’uso del concetto di terrorismo”, ha sottolineato, è “da rifiutare in toto. Italia e Ue reagiranno”.
