Istituita la Zona a traffico limitato. Confcommercio aveva già realizzato un piano, ignorato. L’assessore Chisari: “Il progetto è sperimentale, siamo disposti ad ascoltare tutti”
CATANIA – La prossima chiusura di una parte del centro storico al traffico automobilistico, ancor prima di diventare effettiva, sta creando notevoli polemiche. Il provvedimento, che sicuramente avvicinerebbe Catania agli standard delle città d’arte italiane ed europee, è stato accolto infatti con riserva, tanto da spingere l’amministrazione comunale a fare un clamoroso passo indietro. La chiusura alle macchine di parte del centro, infatti, annunciata per lunedì scorso, ha subito un primo stop, che il Comune ha eufemisticamente chiamato “periodo cuscinetto” per – si legge nel comunicato stampa – “abituare i catanesi al nuovo assetto viario della Ztl. L’amministrazione comunale ha preferito in tal modo permettere alla città di abituarsi a questa novità rivoluzionaria. Nel frattempo si sta completando l’apposizione della segnaletica che delimita la zona a traffico limitato”.
Intanto ci si chiede come mai un provvedimento sia annunciato e poi ritirato nel giro di un giorno, e come mai la segnaletica sia stata apposta dopo che questo avrebbe dovuto essere esecutivo; ma soprattutto perché una simile decisione non sia stata concertata con altri soggetti istituzionali che, da mesi, stanno studiando un piano per permettere la chiusura del centro storico, limitando i disagi alla città.
“Un simile provvedimento – afferma Puccio La Rosa Vice presidente vicario del Consiglio comunale – non può essere preso in maniera improvvisata e senza un’accurata pianificazione. Pensare infatti di chiudere il centro storico di Catania senza il Piano generale del Traffico, in assenza dell’individuazione di aree parcheggio e soprattutto, senza un’adeguata sinergia con l’Amt, costituisce un’operazione irrealizzabile e non positiva per la città”.
La presenza di alcuni uffici pubblici, nonché la chiusura di Corso Sicilia e la situazione già caotica presente in Via Dusmet, fanno temere l’aumento del traffico proprio nel cuore della città. L’assenza di programmazione e di dialogo con l’Amministrazione comunale relativamente a questa importante decisione viene denunciata anche da Confcommercio, i cui vertici hanno sottolineato l’approssimazione con cui si è scelto quale vie chiudere al traffico, non tenendo in alcun conto le esigenze di funzionalità per cittadini e commercianti. “Ci sono due aspetti fondamentali di cui si deve tenere conto – afferma Francesco Sorbello di Confcommercio Catania – il contesto suburbano fatto di attività commerciali e la conformazione delle strade. Il progetto messo in atto dall’amministrazione – continua – presenta alcune criticità che vanno riviste, per evitare che il traffico ricada su vie, come la via Vittorio Emanuele, già intasate”.
Ciò che viene richiesto da Confcommercio, dunque, è un incontro che permetta di intervenire sul piano con alcuni miglioramenti, secondo alcune indicazioni elaborate dalla stessa confederazione: abbattere la palestra di piazza Pietro Lupo per ricavare dei posteggi; istituire una tariffa speciale derivante da un protocollo d’intesa con Federtaxi; istituire un servizio di minibus navetta; valorizzare i percorsi turistici all’interno del centro storico; avviare la raccolta differenziata porta a porta, eliminando così i cassonetti; assicurare, da parte del comune, pulizia, manutenzione e sicurezza.
“Il progetto è in via sperimentale – dichiara Mario Chisari, assessore comunale al Commercio. L’amministrazione è disposta ad ascoltare le esigenze di tutti e a concertare qualsiasi ipotesi di miglioramento”.