ROMA – Riparte da Roma l’azione di istituzioni e cittadinanza attiva che, uniti nel coordinamento nazionale nato a dicembre, ancora una volta hanno deliberato di contrastare la riforma sulla geografia giudiziaria illegittima nella sua genesi e perniciosa nella sua esecuzione. Hanno presenziato istituzioni regionali, provinciali, comunali, comitati territoriali, rappresentanze dell’avvocatura e degli ordini dei dottori commercialisti .
“Un così ampio consenso ed una partecipazione allargata da ulteriori tre regioni all’indomani della pronuncia della Consulta” sostengono gli organizzatori “ci fa capire che il coordinamento, nato sotto la spinta del referendum, è quel progetto virtuoso di cui istituzioni e cittadini avevano bisogno per dialogare da pari e per porre in campo soluzioni comune ed efficaci come quelle decise ieri presso la sede dei Parlamenti Regionali”.
Il referendum per l’abrogazione della normativa che ha chiuso 1000 uffici giudiziari in tutta Italia sarà riproposto dalle Regioni che, dopo aver analizzato la sentenza della Corte Costituzionale, hanno valutato le osservazioni della Consulta e ripresenteranno l’istanza referendaria già nel mese di marzo. Sarà seguita, inoltre, la strada sperimentale di convenzioni tra Ministero e Regioni che pongono a carico del bilancio della Regione le spese di gestione degli uffici giudiziari, portando la questione nella Conferenza Stato-Regioni.
“Un così ampio consenso ed una partecipazione allargata da ulteriori tre regioni all’indomani della pronuncia della Consulta” sostengono gli organizzatori “ci fa capire che il coordinamento, nato sotto la spinta del referendum, è quel progetto virtuoso di cui istituzioni e cittadini avevano bisogno per dialogare da pari e per porre in campo soluzioni comune ed efficaci come quelle decise ieri presso la sede dei Parlamenti Regionali”.
Il referendum per l’abrogazione della normativa che ha chiuso 1000 uffici giudiziari in tutta Italia sarà riproposto dalle Regioni che, dopo aver analizzato la sentenza della Corte Costituzionale, hanno valutato le osservazioni della Consulta e ripresenteranno l’istanza referendaria già nel mese di marzo. Sarà seguita, inoltre, la strada sperimentale di convenzioni tra Ministero e Regioni che pongono a carico del bilancio della Regione le spese di gestione degli uffici giudiziari, portando la questione nella Conferenza Stato-Regioni.
