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India: la legge antiterrorismo non sarà applicata ai due Marò

DELHI – Non rischiano più la pena di morte, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Il Procuratore Generale indiano Vahanvati ha presentato la sua proposta di giudizio, che riflette la posizione di Delhi: non verrà applicato il Sua Act – l’ormai nota legge antiterrorismo per la repressione della pirateria – ma il codice penale indiano. Il nodo da sciogliere sta nel fatto che l’India voglia lasciare le indagini e la definizione dei capi d’accusa in mano alla Nia, la National Investigation Agency, in sostanza la polizia antiterrorismo. L’Italia, tramite l’avvocato della difesa, si è opposta e la Corte ha deciso per un altro rinvio di 14 giorni. Subito dopo il premier Renzi ha convocato un incontro a Palazzo Chigi con il ministro della Difesa Francesca Pinotti e l’inviato speciale Staffan de Mistura che ha seguito la vicenda dei fucilieri dal primissimo giorno.  Rinvio di altre due settimane, le ragioni La difesa italiana si è subito opposta alla decisione anomala, perché la legge indiana prevede che la Nia agisca solo quando viene applicato il Sua Act. La Corte ha quindi deciso di prendersi alle due settimane di tempo: una per le nuove opinioni della Procura, una per le controdeduzioni della difesa.