Quali sono le maggiori novità del bilancio regionale 2009?
“Ci sono due sostanziali differenze. La prima consiste nella maggiore visibilità che oggi fornisce il bilancio di previsione 2009 in riferimento ai fondi regionali ed extraregionali, quelli comunitari per intenderci. Un dato complessivo che prima non c’era perché le risorse europee venivano istruite in via amministrativa e l’assenza dei fondi era stata lamentata dall’Ars in sede di esame e di approvazione di bilancio. Oggi i fondi sono nel bilancio e questo è stato possibile perché per la prima volta l’assessore Michele Cimino ha avuto di fatto la delega alla Programmazione che ha avviato una più stretta collaborazione tra questo dipartimento ed il mio.
“L’altro aspetto rilevante è la modifica della Finanziaria in vista della nuova legge di riforma della contabilità che è stata già approvata dalla commissione Bilancio dell’Ars ed è in calendario per l’aula. Con la riforma della contabilità la legge Finanziaria non esisterà più e al suo posto, invece, sarà disposto un provvedimento che sarà elaborato assieme al Dpef, documento di Programmazione economico finanziaria, come manovra estiva. Si tratta di un progetto ambizioso e importante che va verso la semplificazione della programmazione finanziaria tra governo e parlamento. La politica con la nuova normativa fisserebbe i saldi di bilancio in estate. Devo dire che il disegno di legge si sta apprezzando perché in commissione Bilancio è passato con voto unanime”.
Si prevedono altre novità?
“L’eliminazione della tabella H, quella conosciuta da tutti come l’elenco dei contributi. L’avevamo introdotta quattro anni fa per consentire una maggiore visibilità della spesa, ma poi si è rilevata un’arma a doppio taglio perché è cresciuta enormemente, tanto che è stata impugnata dal commissario dello Stato. Nella finanziaria di quest’anno avevamo tentato di toglierla, speriamo di riuscirci l’anno prossimo. I contributi con il nuovo sistema saranno inserti per competenza e non più in un’unica tabella”.
Ma ci sarà meno trasparenza senza la tabella H?
“Non ci sarà minore visibilità perché le erogazioni verranno riqualificate in maniera diversa, in quanto ci stiamo adeguando alla riforma dello Stato che deve essere approvata ed ha l’obiettivo di armonizzare tutti i bilanci delle Regioni. è una legge quadro nell’ambito del federalismo perché se andiamo verso un sistema di tipo federalista, dobbiamo metterci nelle condizioni di poter confrontare tutti i numeri. Devo dire che noi modificheremo poco per quanto riguarda la stesura del documento perché siamo avanti rispetto ad altre regioni. Infatti, abbiamo già proceduto con operazioni di sistemazione, di sintesi e di raccordo ai fini del coordinamento della finanza pubblica”
Tra le altre innovazioni avete introdotto il sistema di pagamento tramite mandato informatico. Quali i vantaggi?
“La Sicilia è l’unica regione d’Italia ad avere il mandato telematico. Allo Stato funziona solo in parte. Oggi con questo sistema è possibile seguire tutti i passaggi da quando viene emesso il mandato di pagamento fino all’erogazione delle somme”.
Ancora molti uffici della Regione non accettano fatture per via telematica e le pretendono per posta, come mai?
“Il problema si verifica soprattutto nelle sedi periferiche della Regione perché risultano ancora uffici sprovvisti delle macchine adeguate. Siamo al 50 per cento delle installazioni e pensiamo di terminare entro il 2010”.
A che punto è l’informatizzazione?
“Posso dire che il percorso di informatizzazione sta andando avanti e si sta svolgendo attraverso due società che fanno filiera verticale. Una è Sicilia e-Innovazione e cura la progettazione e la gestione di tutta l’architettura della società dell’informazione. L’altra è Sicilia e-Servizi che si occupa della gestione ed evoluzione della piattaforma telematica integrata della Regione, oltre che dello svolgimento di tutte le attività info-telematiche necessarie all’amministrazione regionale”.
Come ha reagito il personale dell’amministrazione regionale al processo di informatizzazione?
“Inizialmente abbiamo riscontrato dei problemi d’approccio al sistema soprattutto negli uffici periferici, mentre in quelli centrali abbiamo incontrato altre difficoltà derivate dalla differenza del livello di informatizzazione. Alcune sedi come per esempio il Bilancio, sono in fase avanzata già dagli anni Ottanta, mentre altri da poco. Ora stiamo rendendo omogeneo il sistema”.
Come procede la valorizzazione del patrimonio immobiliare?
“La valorizzazione del patrimonio immobiliare prevede sette, otto processi che rappresentano un’opportunità per la Sicilia di trasformare i costi in ricavi. Non si fa solo cassa in quanto non c’è solo la dismissione dei beni all’interno del programma, ma ci sono azioni che mirano alla valorizzazione di ciò che la Regione possiede. Riguardo alla dismissione degli immobili voglio sottolineare che l’operazione riguarda beni che non producono reddito e beni che, per il loro mantenimento e funzionamento (molti versano in stato di abbandono), pesano sul bilancio ma non servono all’amministrazione. La vendita, invece, si trasforma in entrate che possono essere destinate a misure per lo sviluppo. Il primo percorso del programma di valorizzazione degli immobili ha riguardato il censimento dei beni e nel 2007 è andata in porto la vendita di immobili a prevalente destinazione d’ufficio, tramite la costituzione di un fondo immobiliare di cui la Regione detiene il 35 per cento, che ha già fruttato incassi per oltre 220 milioni di euro e dividendi trimestrali in crescita. è previsto un secondo fondo immobiliare da sottoporre alla giunta regionale e anche in questo caso la Regione manterrà una quota. Si prevede anche un piano di valorizzazione energetica”.