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Siracusa – Siti archeologici chiusi? Adesso si tenta la formula dei contrattisti

Giuseppe Solarino

Siracusa – Siti archeologici chiusi? Adesso si tenta la formula dei contrattisti

venerdì 10 Luglio 2009

Siglato un protocollo d’intesa tra Provincia e Sovrintendenza per l’impiego di personale come custodi. Mariella Muti: “Per assicurare l’apertura al pubblico servirebbero più persone”

SIRACUSA – Presso la sede della Provincia è stato firmato dal Presidente della Provincia di Siracusa, Nicola Bono, e la Sovrintendente ai Beni Culturali, Mariella Muti, un protocollo di intesa per la fruizione dei siti archeologici. Tale protocollo prevede l’impiego di personale contrattista della stessa provincia, come custodi, per consentire una migliore fruizione da parte dei visitatori di alcuni siti archeologici che per mancanza di personale spesso restano chiusi. Il trasferimento temporaneo di personale della provincia ai siti archeologici avrà una durata di tre anni rinnovabili. Il presidente Bono ha affermato che: “Si tratta di una iniziativa che riesce a coniugare due esigenze. Da un lato, infatti, si dà una risposta alle necessità di alcuni siti archeologici di godere di alcune unità di personale in più, e dall’altro lato di mantenere l’impegno preso all’inizio della nostra amministrazione nei confronti dei lavoratori contrattisti.
In merito a questo aspetto, infatti, avevamo promesso che li avremmo aiutati a risparmiare le spese di viaggio per raggiungere il posto di lavoro e, con tale convenzione non solo ciò è stato realizzato, ma si è ottenuto un più corretto utilizzo del personale al fine di contribuire ad una meritoria iniziativa per ripensare la vocazione al turismo culturale della nostra provincia che ha bisogno di atti concreti come questo per potersi realizzare”. “Fino a questo momento” – prosegue Bono – “sono 14 i dipendenti contrattisti che hanno chiesto di operare nel proprio comune. Ma ritengo che, avviato il meccanismo, altre persone possano essere interessate a questa iniziativa”.
 
La Sovrintendente Muti ha dichiarato che: “Per assicurare l’apertura al pubblico di siti e musei occorrerebbero più custodi. Per l’intera provincia aretusea la Regione paga 100 unità. Troppo poche per le esigenze di un territorio denso di siti e strutture museali. Ne occorrerebbero almeno 300”. “Un’esigenza” – prosegue Mariella Muti – “anche alla luce del fatto che sono stati completati tutti i lavori previsti con i Por 2000-06 e che dunque ci apprestiamo a riaprire alcuni siti di grande interesse in vari luoghi della provincia: dal forte di CapoPassero, al castello di Brucoli, all’ala interna del Castello Maniace, sino a Castellaccio e all’area archeologica di Megara Hyblaea, dove le operazioni di sistemazione sono state ultimate. Nelle more che la Regione risolva la questione custodi, grazie alla Provincia, stiamo risolvendo le situazioni d’emergenza. Ritengo che la Soprintendenza stia dimostrando grande capacità professionale in una situazione delicata, per quanto ci riguarda stiamo facendo il possibile”. I siti dove andranno ad operare i contrattisti della Provincia sono Lentini, Noto, Avola, Palazzolo Acreide e Priolo, dove al momento si registra una maggiore carenza di organico da parte della Sovrintendenza.

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