Nel 2022 in Sicilia sono 116.637 le imprese registrate gestite da donne: un’impresa su quattro (24,3%) che opera sul nostro territorio
Mancata partecipazione al lavoro, bassa paga, occupati sovra istruiti e part time involontario. Sono questi i punti a sfavore delle donne sul fronte del lavoro, in un’analisi condotta dall’Osservatorio economico di Confartigianato Sicilia, in vista dell’8 marzo. Nei confronti di genere, uomo-donna, emerge come le disparità siano a favore delle donne sul fronte istruzione-formazione (persone con almeno un diploma, laureati, passaggio all’università, uscita precoce dal sistema istruzione/formazione) ma a sfavore proprio sul fronte lavoro.
L’ambito formazione-istruzione
Per quel che riguarda l’ambito formazione-istruzione, le donne, presentano quote inferiori a quelle maschili relativamente alle competenze digitali elevate (10,7% < 18,3%) e alla formazione Stem la cui quota di donne con titolo si attesta all’1%, inferiore, seppur di poco, a quella registrata dai colleghi uomini per cui è pari all’1,52%. Evidenza, quest’ultima, da non sottovalutare e su cui è necessario volgere l’attenzione con lo scopo di migliorare i risultati oltre a recuperare il gap di genere, partendo da un adeguato orientamento delle giovani leve, poiché è proprio su digitale e tecnologie che si giocano le più accattivanti sfide del prossimo futuro.
Welfare non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia
“Le imprenditrici e in generale le donne si ritrovano a fare i conti con la carenza di politiche a favore dell’occupazione femminile e con un welfare che non aiuta a conciliare il lavoro con la cura della famiglia – dice Maria Grazia Bonsignore, presidente del Movimento Donne Impresa di Confartigianato Sicilia –. Occorre trovare, fattivamente, delle strategie per favorire la piena e duratura partecipazione delle donne al mercato del lavoro. È indispensabile investire sull’occupazione delle donne, in particolare sostenendo l’imprenditorialità femminile, sia nelle fasi di avvio dell’azienda che nel passaggio generazionale. Un’attenzione particolare va dedicata alla formazione delle competenze delle nuove generazioni”.
I numeri delle lavoratrici indipendenti
Le lavoratrici indipendenti siciliane – imprenditrici, libere professioniste, lavoratrici autonome, etc. nel 2022 (media ultimi quattro trimestri IV trimestre 2021-III trimestre 2022) sono 86 mila pari al 17,7% delle occupate, al 29,0% dei lavoratori indipendenti e al 6,4% del numero complessivo di occupati. Rispetto al 2019, anno pre crisi Covid-19, ne contiamo mille in più (+1,1%), dinamica migliore rispetto a quella rilevata per il totale occupazione femminile dell’Isola (+0,2%).
Le imprese siciliane guidate dalle donne
Nel 2022 in Sicilia sono 116.637 le imprese registrate gestite da donne, si tratta di un’impresa su quattro (24,3%) che opera sul nostro territorio. Di queste imprese il 9,8%, pari a 11.475 unità sono artigiane, il 15,7% dell’artigianato totale. A livello territoriale si osserva un maggior peso delle imprese gestite da donne sul totale imprese in provincia di Enna (27,5%), Trapani (26,0%) e Siracusa (25,7%). Mentre, per l’artigianato, l’incidenza delle imprese femminili sul totale artigianato è più elevata nei territori di Siracusa (18,0%), Messina (17,9%) e Enna (16,3%). L’artigianato capitanato da donne rappresenta quote maggiori dell’imprenditoria femminile nelle realtà di Messina (13,1%), Enna (11,4%) e Siracusa (10,7%).
Undicimila impresa gestite da Under 35
Nello specifico, in Sicilia delle 11mila imprese femminili artigiane quelle gestite da giovani donne con meno di 35 anni sono 1.447, pari al 12,6% dell’artigianato femminile e al 10,5% delle imprese totali gestite da giovani donne; mentre quelle gestite da donne straniere sono 767, pari al 6,7% dell’artigianato femminile e al 9,1% delle imprese totali gestite da straniere. A livello provinciale l’artigianato ‘capitanato’ da giovani donne ha peso più elevato sul totale artigianato femminile a Enna (17,2%), Siracusa (13,3%) e Palermo (13,0%); mentre quello gestito da donne straniere ha peso più elevato sul totale artigianato a Enna (11,8%) e Agrigento (9,6%).