“La Procura di Mistretta, nonostante sia stata lasciata per due anni con un solo procuratore capo nella mia persona, senza sostituti, non ha praticamente arretrato. è una delle poche Procure a non averne. Ma è questa una realtà destinata a finire ed anche a breve. Con l’ultima manovra, infatti, è stato delegato al governo la revisione delle circoscrizioni giudiziarie. Tra quelle in cima alla lista e che salteranno subito, cioè nel giro di sei – otto mesi, ci sono il Tribunale e la Procura di Mistretta”.
“Si è preferito fare un ragionamento di contenimento della spesa pubblica che non di buon servizio ai cittadini e di presenza sul territorio. Tribunale e Procura verranno verosimilmente accorpate al Tribunale di Patti: per cui il cittadino che vuole giustizia che si trova ad esempio nel comune di Tusa dovrà fare qualcosa come centocinquanta chilometri (e non di autostrada!) per giungere a destinazione. Tribunale tra l’altro, quello di Patti, già oberato di lavoro che non garantirà lo stesso standard attuale. Un ufficio piccolo si gestisce maggiormente. Viene meno, in questa direzione, soprattutto quel concetto di giustizia di prossimità che è innanzitutto di rilevanza costituzionale perché la Costituzione assicura che la giustizia sia presente in tutto il territorio e, comunque, garantisca una presenza giurisdizionale. Il guaio è, infatti, che quando viene meno il presidio giudiziario tutto viene lasciato alle forza di Polizia, alle Forze dell’Ordine che non sempre hanno lo stesso approccio. È naturalmente strutturalmente diverso. Poi, evidentemente, amministreranno in via sussidiaria anche la giustizia. La mancanza di un presidio giurisdizionale, di cultura della giurisdizione, che è la cultura anche della garanzia, comunque verrà meno”.
“Il nostro organico prevede un cancelliere capo, circa dieci persone di personale amministrativo ed abbiamo sei ufficiali di polizia giudiziaria che sono a mia disposizione. Il modello organizzativo, presso la Procura, è assolutamente orizzontale; non verticale. E orizzontale significa collaborazione ed interazioni tra le varie componenti e senza barriere di competenza, pur valorizzando le specificità. Se esiste una collaborazione di rete, una collaborazione sia con le forze sul territorio che con quelle interne, il lavoro va avanti”.
“Ho trovato persone con professionalità e disponibilità assoluta. Ho creato lo spirito di squadra, senza gerarchie prestabilite, senza processi decisionali verticali. Questo modello è possibile nelle piccole Procure”.
“La nostra attenzione è sempre stata destinata alla salvaguardia del territorio. La Procura della Repubblica di Mistretta comprende buona parte del Parco dei Nebrodi e, dunque, la tutela del territorio ha una grande attenzione, per cui controllo costante sull’abusivismo edilizio, che è direttamente proporzionato alla depressione economica di un territorio, lotta all’inquinamento, controllo sui comuni per quanto riguarda i rifiuti, gli scarichi ed i depuratori, controllo delle discariche abusive”.
“Sì. Registriamo, purtroppo, come fenomeno in crescita quello degli abusi sessuali dentro le mura domestiche. Questi fenomeni sono visibili perché è cresciuta la coscienza sociale, dei servizi sociali che dialogano. Noi, a tal proposito, ad esempio, abbiamo fatto e facciamo interlocuzione con i servizi sociali dei comuni, con la Asp, con le scuole”.
“La nostra attenzione verte ed in maniera decisa sul controllo di legalità anche con riferimento alla criminalità organizzata mafiosa con interessi nella pubblica amministrazione e negli appalti. Il Territorio di Mistretta, che sulla costa va da Castel di Tusa a Caronia, è un territorio storicamente mafioso; certo non è la mafia moderna dei grandi traffici illeciti della droga, che non passano più dalle montagne, ma resta un territorio di mafia. Ancorché la competenza sulle indagini di mafia è della direzione distrettuale Antimafia di Messina, un procuratore circondariale non può non stare attento in questo campo”.
“In questo momento l’attenzione è rivolta all’eolico ed alle vie di comunicazione. Prevista la trasversale Santo Stefano di Camastra-Gela, grande opera solo in parte finanziata. Ma se dovesse partire gli interessi e gli appetiti sono enormi”.
“Sì. Il ministero della Giustizia ha fatto uno sforzo di informatizzazione a livello nazionale e dunque, ne abbiamo beneficiato anche noi”.
“I tempi delle indagini preliminari sono assolutamente contenuti; da 6 mesi ad 1 anno risolviamo tutto nei termini di legge. Si rallentano un po’ nel dibattimento, perché si è operato senza giudici”.