“Sono stato nominato presidente dallo scorso 27 luglio. Posso dire di aver trovato personale che si adopera con spirito di abnegazione e passione, certo, c’è comunque molto da fare. Il nostro è un ente che eroga servizi e questi devono essere offerti agli studenti e, quindi al territorio. Si deve avere cura a riuscire a dare il massimo per raggiungere le finalità istituzionali”.
“Sono 710 i posti letto per i fuori sede, di cui 15 per portatori di handicap e sono distribuiti in 13 plessi, dei quali solo alcuni sono di proprietà dell’Ersu, altre dell’Università, altri in affitto. Altri 124 posti letto attualmente non sono agibili. Una politica attiva sull’offerta di alloggi agli studenti, in un contesto urbano di una grande città come Catania, non può che vedere assieme tutte le istituzioni territoriali unite per ampliare l’offerta. Dalla regione, al comune, all’Iacp, occorre fare gioco di squadra per intervenire sul problema alloggi degli studenti”.
“Darei un cinque considerando tutto ciò che ancora deve essere migliorato. È mio impegno accrescere la qualità dei servizi agli studenti nella quotidianità, dal riscaldamento alla pulizia delle strutture, quindi normalizzare gli interventi ordinari. La scommessa è quella di normalizzare la quotidianità, che è fatta di piccoli aspetti che migliorano la qualità della vita”.
“La situazione è un po’ complicata, ma nel complesso la qualità non è male, tenuto conto dell’attuale condizione di gestione del servizio. Il punto è che occorre procedere con urgenza all’avvio della gara per l’affidamento a regime. Sarà questa l’occasione per migliorare in efficienza e qualità. Da circa tre anni, infatti, non abbiamo un centro cottura in loco poiché quello della mensa centro, il più grande di Catania, è chiuso per problemi strutturali. Adesso i pasti vengono trasportati da un centro privato alle mense e quindi c’è un abbassamento oggettivo della qualità”.
“Su questo fronte siamo innovativi. Abbiamo abbandonato i vecchi tesserini che i ragazzi potevano cedere anche a terzi creando un danno economico non indifferente alle casse dell’Ente. I badges che gli abbiamo fornito sono dotati di riconoscimento tramite impronta digitale. Non solo rappresenta una svolta tecnologica, ma ci ha fatto risparmiare circa 5 milioni di euro in due anni”.
“Il bilancio è di circa 23 milioni di euro. Le borse di studio rappresentano la spesa principale con circa 11 milioni di euro nel 2011. È un servizio efficiente capace di dare risposte in un solo mese dalla richiesta”.
“Per gli studenti iscritti all’Ateneo di Catania proporremo anche quest’anno le convenzioni con i teatri e le stagioni concertistiche ad un prezzo agevolato, inoltre abbiamo sperimentato con successo dei corsi di formazione che rilasceranno dei crediti formativi riconosciuti dall’università. Per i laureandi l’Ersu mette a disposizione strumenti utili per immettersi nel mondo del lavoro, tra questi: corsi di lingua all’estero, corsi di informatica, convenzioni con altre università per stage formativi sia in Italia che all’estero a condizioni economiche non proibitive. Esistono poi degli sportelli informatici perché gli studenti possano avere un feed back continuo con l’università, pertanto possono trarre informazioni o segnalare problematiche”.
• 10.750.000 € per borse di studio
• 700.000 € per rimborso della tassa sul diritto allo studio
• 335.780 € per borse di mobilità internazionale
• Posti letto: 710 (di cui 15 per portatori di handicap)