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Palermo – Relazione annuale del sindaco? “Buio” in Consiglio comunale

Anna Claudia Dioguardi

Palermo – Relazione annuale del sindaco? “Buio” in Consiglio comunale

mercoledì 12 Ottobre 2011

Ancora in sospeso i documenti 2007-2008 e 2009, obbligatori secondo la Lr n. 7 del 1992. A breve al vaglio l’annualità 2010-2011, ma Cammarata diserta ancora l’Aula

PALERMO – Come un cane che si morde la coda, così i rapporti tra il sindaco Cammarata e il Consiglio comunale.
Il sindaco accusa i consiglieri di immobilismo, il Consiglio accusa il sindaco di assenza e in questo circolo vizioso sembra quasi che una perenne nuvola nera aleggi sopra il tetto di palazzo delle Aquile.
Stavolta è il turno di Cammarata, che silenzioso incassa le accuse del vice presidente vicario del Consiglio comunale, Salvo Alotta (Pd), infuriato contro il primo cittadino per la mancata discussione della relazione semestrale in Consiglio comunale.
Cammarata si sa, non è solito frequentare il civico consesso, ma sottraendosi a tale discussione il sindaco di fatto vìola un obbligo di legge. Così il vice presidente gli aveva lanciato una sfida: “Ho convocato il sindaco, affinché tenga, come previsto dalla legge, la relazione annuale al Consiglio comunale".
Il vice presidente ha poi spiegato: “Dal momento che il primo cittadino è venuto meno a questo obbligo di legge negli ultimi anni, voglio sperare che almeno alla vigilia della fine del suo mandato voglia mandare un segnale distensivo a quest’aula. Se ciò non dovesse accadere, lo convocherò tutte le settimane fino alla scadenza del mandato”.
Una sfida che non è stata accolta, pochi giorni fa, Alotta è infatti tornato sulla questione dichiarando che l’opposizione ha deciso di proporre all’Aula nuovamente la convocazione del sindaco per la relazione annuale.
La legge in questione è la Lr n. 7 del 26 agosto 1992, che all’articolo 17, sancisce l’obbligo per il sindaco di presentare ogni sei mesi una relazione scritta al Consiglio comunale “sullo stato di attuazione del programma e sull’attività svolta nonché su fatti particolarmente rilevanti – e prosegue il Consiglio comunale, entro dieci giorni dalla presentazione della relazione, esprime in seduta pubblica le proprie valutazioni”.
Ma il sindaco pur stilando la relazione, tanto che, secondo quanto riferito dal suo portavoce Donatella Palumbo, a breve sarà al vaglio anche l’annualità maggio 2010- giugno 2011, non si è mai degnato di recarsi in aula per discutere il testo con i consiglieri.
Il presidente del Consiglio comunale, Alberto Campagna, interpellato sulla vicenda, ha infatti dichiarato: “L’aula attende ancora che Cammarata relazioni sulle annualità 2007, 2008 e 2009, mentre quella del 2010 non è neppure arrivata”.
 


Sito istituzionale. Anche sul web la trasparenza scarseggia
 
PALERMO – Se la discussione della relazione in Consiglio è obbligatoria e l’elusione rappresenta non soltanto una violazione di legge ma anche una mancanza di rispetto nei confronti dell’attività del Consiglio, di fatto impossibilitato ad adempiere la sua funzione di controllore sull’attività del Comune, c’è un secondo obbligo, questa volta “morale” che viene violato. Sarebbe infatti opportuno, soprattutto per rispetto di chi questa amministrazione l’ha votata, che la relazione venisse messa on line sul sito istituzionale del Comune, come già accade del resto nei Comuni di Ragusa e Trapani, dove i cittadini possono facilmente consultarla. La possibilità di prender atto di ciò che sindaco e Giunta hanno fatto o non hanno fatto rispetto al programma darebbe la chance ai cittadini di criticare con maggiore coscienza o eventualmente ricredersi sull’operato dei propri rappresentanti. Pur non essendoci nessun obbligo di legge riguardo alla fruizione online, si tratterebbe di un atto di trasparenza.

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