Secondo i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere, su 208.000 assunzioni nel 2011 solo il 4,9% nell’Isola. Nel 25% dei casi si cercano mansioni ad alta specializzazione ma spesso mancano le competenze
CATANIA – In Italia ci sarebbero oltre 208 mila posti di lavoro disponibili nel 2011 per giovani Under 30; si tratta del 35% delle previsioni di assunzione complessivamente considerate. Questo è quanto si evince snocciolando i dati del Sistema Informativo Excelsior di Unioncamere e Ministero del Lavoro, elaborati da DATAGIOVANI.
Rispetto a quanto si rilevava nel 2010, quest’anno i posti di lavoro destinati specificatamente ai giovani sono in aumento del 5,6%, ma si tratta di una tendenza che non è distribuita su tutto il territorio nazionale, ma è localizzata nel Nord Italia, con una crescita di previsioni di assunzione del 22% a Nordovest e dell’11% a Nordest. Nel Centro la flessione è leggera, mentre al Sud la situazione appare preoccupante, con una diminuzione dell’8% delle previsioni rispetto al 2010.
Le regioni che mostrano i maggiori segnali di ottimismo sono Piemonte, Valle d’Aosta e Lombardia al Nord (un quarto di posti previsti in più rispetto al 2010), Toscana (+23%) e Marche (+33%) nel Centro, mentre l’unica eccezione del Sud è l’Abruzzo (+25%).
Sia che si mettano in graduatoria per proporzione di assunzioni destinate ai giovani che per crescita nelle previsioni rispetto al 2010, le province del Nord e del Centro occupano le parti alte delle classifiche. È ovvio, infatti, che siano le province più popolose a presentare i valori assoluti più elevati nel numero di assunzioni di giovani previste, con Milano, Roma e Torino nei primi tre gradini del podio. Non è invece così scontato trovare Rieti al primo posto per percentuale di assunzioni Under30 sulle totali (50%), o Fermo per più elevata crescita di previsioni di assunzione rispetto al 2010 (raddoppiate). Va peraltro evidenziato che la regione che prevede di assegnare più posti di lavoro ai giovani rispetto a quelli disponibili è la Puglia (38%), con Taranto, Lecce e Bari sopra al 40% delle assunzioni per Under 30.
In Sicilia, delle 10.320 assunzioni previste (il 3,3% in meno rispetto al 2010), il 32,9% sono destinate ai giovani sotto i 30 anni. Proprio in questa fascia d’età si registra però una diminuzione del 17% rispetto allo scorso anno. E certo non può consolare il fatto che stiano peggio di noi la Basilicata (-35,6%), la Calabria (-28,9%), il Lazio (-21,8%) e il Molise (-19,8%). Se poi facciamo il confronto con il 2008 il quadro è ancora più drammatico: -36,5%.
Nel complesso, poco meno di un quarto delle assunzioni previste per i giovani (circa 50 mila) è rappresentato da professioni “high skilled”, ovvero dirigenziali, di elevata specializzazione o tecniche. Altre 146 mila (il 70%) sono invece professionalità “skilled”, mansioni impiegatizie o comunque qualificate. È il settore del commercio e della ristorazione a mettere a disposizione più posti di lavoro per i giovani in termini assoluti, con 31.740 commessi da assumere ed oltre 7.300 camerieri. Molto ricercati anche i contabili (9.540) ed il personale di segreteria (6.820). Sopra la soglia dei 5.000 posti disponibili troviamo anche elettricisti, personale di magazzino, ed addetti alle pulizie. Tra le professioni che hanno una spiccata caratterizzazione giovanile si segnalano gli addetti di sportello bancario (per il 74% dei posti disponibili si cercano Under 30), cassieri di esercizi commerciali (66%), parrucchieri ed estetisti (65%).
Il profilo delle assunzioni non stagionali previste per i giovani
Si cercano diplomati (48%), molto richiesti sono gli indirizzi amministrativo-commerciale, il meccanico ed il turistico-alberghiero. Le stesse tipologie vengono richiamate anche nelle qualifiche professionali (13%), mentre tra le lauree (15% dei neoassunti) spiccano l’indirizzo economico e quello di ingegneria elettronica ed informatica. Troppo spesso i posti restano vacanti perché mancano le competenze necessarie al mercato del lavoro, complici un sistema di istruzione e, almeno per quanto riguarda la Sicilia, di formazione professionale non adeguati.
Nonostante il 43% delle previsioni di assunzione sia indistintamente rivolto a maschi e femmine, il rischio che il “gap” occupazionale di genere si acuisca è concreto, dato che il 36% dei posti disponibili è orientato a ragazzi, contro il 21% delle possibili assunzioni femminili. Infine, uno sguardo ai contratti di assunzione che verrebbero applicati ai neoassunti: meno di 4 contratti su 10 saranno a tempo indeterminato.