Minaccia Gelmini per l’Isac di Caltagirone - QdS

Minaccia Gelmini per l’Isac di Caltagirone

Omar Gelsomino

Minaccia Gelmini per l’Isac di Caltagirone

giovedì 27 Ottobre 2011

Rischia di perdere l’autonomia giuridica l’istituto statale d’arte per la ceramica, fucina di giovani per le botteghe artigiane. Un settore d’investimento che coniuga tradizione ed innovazione dal punto di vista formativo

CALTAGIRONE (CT) – Salvaguardare l’autonomia giuridica dell’Istituto Statale d’arte per la Ceramica. Rischio che corre l’Isac con la riforma Gelmini, con la conseguenza di un vuoto formativo. Il Consiglio comunale ha approvato all’unanimità un odg, presentato dal consigliere De Caro, per la salvaguardia dell’Istituto e per affrontare la questione con l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale Mario Centorrino.
All’incontro, avvenuto all’inizio del mese di ottobre, erano presenti anche i deputati Raia e Falcone, il consigliere provinciale Gruttadauria, il sindaco Pignataro, il presidente del Consiglio Parisi, i consiglieri comunali De Caro, Domenica, Aleo, Incarbone, A. Russo, Petrosino, il presidente della locale Confartigianato Francesco Navanzino, il dirigente scolastico Rosario Branciforti ed il professore Stefano Anguzza.
“Per quanto mi riguarda – ha sottolineato l’on. Concetta Raia – l’Istituto d’arte deve essere salvato e salvaguardato, proprio per le sue peculiarità ed il grande contributo che ha dato allo sviluppo economico del nostro territorio, di Caltagirone e della Sicilia. Penso che l’assessore potrebbe darci qualche risposta positiva a tal proposito e mi auguro che ci sia”.
“La visita dell’assessore Centorrino serve a fare il punto della situazione – ha spiegato il presidente del Consiglio Fortunato Parisi – ma soprattutto a vedere come salvaguardare e tenere in vita un Istituto che per noi diventa fondamentale per la formazione dei giovani, per quello che rappresenta per le botteghe artigiane e tutto quello che continua a dare alla nostra città”.
“Vengo a descrivere un processo di razionalizzazione delle scuole che abbiamo iniziato, con riferimento al dimensionamento e alla caratterizzazione dell’indirizzo – ha dichiarato l’assessore regionale Centorrino -. Credo che Caltagirone sia interessata attraverso l’Istituto d’arte, che gode di buona fama, che in questo processo di razionalizzazione così come altri, sarà sicuramente valorizzato. Stiamo applicando una riforma che avviene con i parametri dell’autonomia, questo è uno dei pochi casi in cui non serve a ritardare o a bloccare la legislazione nazionale ma serve ad affermare dei principi congrui e coerenti con le caratteristiche della Regione”.
Per il sindaco Pignataro “bisogna salvaguardare un pezzo della storia della città per il futuro della città nonostante non vi siano delle condizioni economiche forti. È un settore d’investimento su cui bisogna procedere, coniugando la tradizione e l’innovazione dal punto di vista formativo”.
 


L’approfondimento. Odg del Consiglio comunale contro il rischio chiusura
 
Fatto proprio dal Consiglio comunale un ordine del giorno del consigliere Luca De Caro. L’assise cittadina ha approvato all’unanimità un odg contro il rischio di chiusura dell’Istituto statale d’arte per la ceramica, destinato, nell’ambito del ridimensionamento della rete scolastica previsto dalla riforma Gelmini, a partire dall’anno scolastico 2012/2013, ad essere accorpato a un’altra scuola e a perdere la propria autonomia giuridica. «Dal 1918 – è scritto nell’odg – l’Istituto statale d’arte per la ceramica rappresenta per il territorio del Calatino una fondamentale risorsa culturale e un luogo “del sapere e del sapere fare” che in quasi un secolo di vita, con un costante incremento delle iscrizioni conferma la grande qualità dell’offerta formativa. Nel corso degli anni l’Isac ha assicurato una qualificazione professionale alle giovani generazioni, prodotto numerose imprese artigiane, creato un indotto, fornito prospettive di studio e di lavoro ai nostri studenti». Invitando le Istituzioni preposte a tutelarne la storia.

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