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L’inquinamento triplica livello di mercurio in superficie oceani

ROMA – L’inquinamento causato dall’uomo triplica i livelli di mercurio nelle acque superficiali degli oceani. I dati, che sono un campanello d’allarme per la sopravvivenza della vita marina, sono pubblicati sulla rivista Nature e si devono al gruppo americano della Woods Hole Oceanographic Institution coordinato da Carl Lamborg. La ricerca indica che, a partire dalla rivoluzione industriale si è triplicata la quantità di mercurio in prossimità della superficie degli oceani. Risulta infatti che il metallo tossico si accumula più velocemente negli strati superficiali rispetto a quanto accade nelle profondità oceaniche.
Il mercurio inoltre, sottolineano i ricercatori, può essere “ampiamente disperso” in tutto il mondo quando viene depositato in acqua o in aria; per questa ragione tale inquinamento è in grado di raggiungere anche parti del mondo molto distanti da fonti industriali. è un dato preoccupante considerando che, come già noto, il mercurio è altamente tossico sia per gli esseri umani che per la vita marina. Quest’ultima sembra inoltre subirne maggiormente gli effetti nelle zone più vicine ai poli: a causa dei venti e delle correnti oceaniche infatti molti inquinanti rilasciati altrove nel mondo vengono accumulati nell’area.