ROMA – Dal contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti per i neo-assunti al riordino delle forme contrattuali oggi esistenti e dei rapporti di lavoro ma anche delle ispezioni; fino ad un uso più flessibile delle mansioni, per la tutela del posto di lavoro, ed al salario minimo, esteso ai co.co.co.
Sono le principali novità del disegno di legge delega sul lavoro, il Jobs act, contenute nell’emendamento presentato dal Governo in commissione Lavoro del Senato, dove è in discussione il provvedimento, ed in particolare all’articolo 4, che riguarda appunto la delega al governo sul riordino delle forme contrattuali e – viene aggiunto – dell’attività ispettiva. L’emendamento, concordato con il relatore, verrà votato oggi.
Alcuni temi e cioè tutele, mansioni e controlli a distanza impattano su alcuni articoli dello Statuto dei lavoratori, nell’ordine gli articoli 18, 13 e 4, che comunque non vengono mai esplicitamente citati nel testo.
Per “le nuove assunzioni” in particolare viene previsto “il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”, si legge nell’emendamento. Nel testo originario del ddl delega si parlava di “introduzione, eventualmente in via sperimentale, di ulteriori tipologie contrattuali… con tutele crescenti”.
Le tutele (ed il periodo) saranno graduate nei decreti delegati che seguiranno l’approvazione del ddl delega, come sottolineato dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. Con questa formulazione, sostiene il relatore Maurizio Sacconi, la progressività della tutela non potrà che essere un indennizzo proporzionato all’anzianità di servizio, senza quindi il reintegro previsto dall’articolo 18 nei casi di licenziamenti illegittimi (resterebbe solo per quelli discriminatori).
Sono le principali novità del disegno di legge delega sul lavoro, il Jobs act, contenute nell’emendamento presentato dal Governo in commissione Lavoro del Senato, dove è in discussione il provvedimento, ed in particolare all’articolo 4, che riguarda appunto la delega al governo sul riordino delle forme contrattuali e – viene aggiunto – dell’attività ispettiva. L’emendamento, concordato con il relatore, verrà votato oggi.
Alcuni temi e cioè tutele, mansioni e controlli a distanza impattano su alcuni articoli dello Statuto dei lavoratori, nell’ordine gli articoli 18, 13 e 4, che comunque non vengono mai esplicitamente citati nel testo.
Per “le nuove assunzioni” in particolare viene previsto “il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all’anzianità di servizio”, si legge nell’emendamento. Nel testo originario del ddl delega si parlava di “introduzione, eventualmente in via sperimentale, di ulteriori tipologie contrattuali… con tutele crescenti”.
Le tutele (ed il periodo) saranno graduate nei decreti delegati che seguiranno l’approvazione del ddl delega, come sottolineato dal sottosegretario al Lavoro, Teresa Bellanova. Con questa formulazione, sostiene il relatore Maurizio Sacconi, la progressività della tutela non potrà che essere un indennizzo proporzionato all’anzianità di servizio, senza quindi il reintegro previsto dall’articolo 18 nei casi di licenziamenti illegittimi (resterebbe solo per quelli discriminatori).
