MILANO – L’Italia sta ancora puntando troppo sullo shale gas e sul petrolio, per proteggere l’interesse dei grossi gruppi energetici, e non sta puntando abbastanza sullo sviluppo delle energie rinnovabili. è quanto affermato dall’economista Jeremy Rifkin a margine di un convegno organizzato dall’Unipol sul tema dell’innovazione, rispondendo a una domanda sulle politiche energetiche nel nostro paese. "Il problema – ha dichiarato Rifkin – è che il vostro governo sta puntando sullo shale gas e sul petrolio, che sono fonti energetiche del XX secolo, e sta andando contro le energie rinnovabili".
Rifkin ha poi sottolineato come in Italia non manchino le fonti delle energie rinnovabili: sole, vento e geotermico, quindi, si è chiesto l’economista "perché il governo non punta su queste energie che hanno costi marginali prossimi allo zero e che tutti possono produrre e condividere? Perché dovremmo continuare a proteggere gli interessi di uno o due grosse aziende energetiche?". Un processo, quello della democratizzazione dell’energia che, secondo Rifkin, hanno capito molto bene sia la Germania sia la Cina. "L’Italia – ha concluso – non dovrebbe restare nel XX secolo, ma dovrebbe unirsi a Germania e Cina ed entrare nel XXI".
Rifkin ha poi sottolineato come in Italia non manchino le fonti delle energie rinnovabili: sole, vento e geotermico, quindi, si è chiesto l’economista "perché il governo non punta su queste energie che hanno costi marginali prossimi allo zero e che tutti possono produrre e condividere? Perché dovremmo continuare a proteggere gli interessi di uno o due grosse aziende energetiche?". Un processo, quello della democratizzazione dell’energia che, secondo Rifkin, hanno capito molto bene sia la Germania sia la Cina. "L’Italia – ha concluso – non dovrebbe restare nel XX secolo, ma dovrebbe unirsi a Germania e Cina ed entrare nel XXI".
