Una discarica del pericoloso materiale nei pressi dell’istituto Rosolino Pilo e del Policlinico universitario. Dal Comune rispondono che si interverrà urgentemente sulla questione
PALERMO – A due passi dalla scuola Rosolino Pilo, una vera e propria beffa per la città e i suoi abitanti,si è concretizzata già da qualche giorno e in modo assolutamente improvviso. Si tratta di una quantità enorme di amianto, comparso come per incanto, sul marciapiede di via Rocco Jemma.
La “consolidata abitudine” di scaricare il pericoloso rifiuto per strada, sta segnando pesantemente la zona. La strada è di grande transito pedonale e veicolare inoltre, cosa di non poco conto, è vicinissima al Policlinico universitario. Non manca proprio nulla per dipingere un quadro a tinte fosche: amianto vicino a una scuola, all’ospedale, e per finire, ma non meno importante, vicino ad una postazione di lavoratori Pip. Queste postazioni sono distribuite in tutte le circoscrizioni e i lavoratori incaricati si occupano, già da qualche mese, di rimozione rifiuti ingombranti lungo le strade limitrofe e nelle spiagge.
La vicinanza estrema di questo pericoloso rifiuto alla postazione di questi lavoratori crea sicuramente apprensione agli stessi, ma anche ai numerosi passanti e genitori preoccupati per i propri figli, vista la contiguità con una vicina scuola.
Chi si deve occupare della messa in sicurezza di questi siti e, soprattutto della loro normalizzazione? Abbiamo posto il quesito al responsabile bonifica siti inquinati e rifiuti dell’Ufficio Servizio, Ambiente ed Ecologia del Comune, l’ingegnere Roberto Giaconia. “Abbiamo ricevuto già numerose segnalazioni in merito – esordisce Giaconia – anche da parte della società Palermo ambiente che monitora il lavoro svolto dai Pip e, prontamente – ha proseguito il responsabile – stiamo operando attraverso la società incaricata della rimozione (Ecos), cui è stato affidato l’incarico di raccolta dell’amianto, su tutto il territorio cittadino”.
Giaconia spiega che l’intervento dell’ufficio è stato sempre immediato, ma che quest’ultimo si attiva solo su segnalazioni, siano esse di cittadini o di altri soggetti. In merito alla situazione di via Rocco Jemma Giaconia dichiara: “Il problema sarà affrontato e risolto in maniera urgente”.
Naturalmente tutto ciò impone una riflessione sia sull’inefficiente controllo del territorio, ma anche e diremmo soprattutto sulla totale assenza di senso civico di alcuni emeriti sconosciuti che continuano a considerare la città come non di propria pertinenza, infischiandosene di inquinare l’ambiente e non rispettando neanche quei luoghi dove, la presenza di scuole e di giovani, dovrebbe quantomeno servire da freno inibitore.
Nulla da fare, disfarsi dell’amianto in modo legale costa troppo e allora, meglio scaraventarlo sul primo marciapiede ampio e libero, il resto ha poca importanza.
Conseguenze. Le fibre inalate: un pericolo per la salute
PALERMO – L’amianto è pericoloso per la salute poiché le fibre che lo compongono, oltre mille volte più sottili di un capello umano, possono essere inalate e danneggiare le cellule mesoteliali provocando in alcuni casi il cancro.
Non esiste una soglia oltre la quale si può essere certi della pericolosità dell’amianto: in teoria anche una sola fibra può provocarlo, ma i rischi aumentano con l’aumentare dell’esposizione sia in termini di tempo sia di quantità. Il modo migliore per prevenire il mesotelioma è evitare o comunque limitare al massimo l’esposizione all’amianto.
I sintomi del mesotelioma sono inizialmente poco specifici e spesso sono ignorati o interpretati come segni di altre malattie più comuni e meno gravi. I segni precoci del mesotelioma pleurico possono includere dolore nella parte bassa della schiena o a un lato del torace, fiato corto, tosse, stanchezza, perdita di peso, difficoltà a deglutire, debolezza muscolare.