Ad attendere Galan all’uscita dal carcere di Opera la moglie Alessandra Persegato. Gli arresti domiciliari rientrano nella procedura di patteggiamento avviata da Galan, attraverso i suoi legali, con la Procura veneziana. Ipotesi di accordo, definita congrua dall’accusa, che prevede 2 anni e 10 mesi di reclusione e una multa da 2,6 milioni di euro.
“Giancarlo Galan ha accettato l’inaccettabile perché non ce la faceva più a rimanere imprigionato”, hanno commentato in una nota i legali dell’ex presidente del Veneto, gli avvocati Niccolò Ghedini e Antonio Franchini, ai quali sono stati necessari otto giorni di ‘trattativa’ per raggiungere con i magistrati della Procura di Venezia l’accordo che ha permesso al parlamentare di lasciare il carcere di Opera per raggiungere i domiciliari nella sua Casa di Cinto Euganeo.