Estrazione idrocarburi, più entrate - QdS

Estrazione idrocarburi, più entrate

Estrazione idrocarburi, più entrate

sabato 17 Dicembre 2011

Nel periodo 2009-2010 2 milioni in più per la Regione, oltre 12 i mln incassati dai Comuni. L'innalzamento delle tariffe era già stato previsto nella legge regionale 11/2010

PALERMO – Arriva in Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana il decreto del 4 novembre 2011 che prevede la “Modifica del disciplinare tipo per i permessi di prospezione, di ricerca e per le concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio della Regione”. Giosuè Marino, assessore regionale all’Energia, ha firmato il decreto che aggiorna la corresponsione del valore delle aliquote del prodotto così come era già stato previsto nella lr 11/2010.
Sulla base dell’art. 8 della legge regionale 3 luglio 2000, n. 14, si stabilisce che l’assessore, con decreto, sentito il Consiglio regionale delle miniere, “approva il disciplinare tipo per i permessi di prospezione, di ricerca e per le concessioni di coltivazione e il disciplinare tipo per le concessioni di stoccaggio di idrocarburi in giacimento”.
Il provvedimento aggiorna, ai commi 1 e 3 dell’articolo 8, il decreto n. 91 del 30 ottobre 2003, con il quale è stato approvato il disciplinare tipo per i permessi di prospezione, di ricerca e per le concessioni di coltivazione di idrocarburi liquidi e gassosi nel territorio della Regione.
Nella nuova definizione Marino ha sentito il Consiglio regionale delle miniere che nell’adunanza del 22 giugno 2011, n. 8, ha espresso parere favorevole alla modifica dei commi 1 e 3 dell’art. 8 del disciplinare tipo, approvato con decreto n. 91/2003. Il decreto aggiorna la corresponsione del valore delle aliquote del prodotto. “Il titolare di ciascuna concessione di coltivazione è tenuto – si legge nel decreto – a corrispondere annualmente alla Regione, in ottemperanza all’art. 12 della legge regionale 12 maggio 2010, n. 11, e con gli obblighi di cui all’art. 30 della legge regionale 3 luglio 2000, n. 14, il valore di un’aliquota del prodotto della coltivazione pari al 10% della quantità di idrocarburi liquidi e gassosi estratti in terraferma. Il valore dell’aliquota è corrisposto per un terzo alla Regione e per due terzi ai comuni proporzionalmente al numero dei pozzi produttivi e di reiniezione della concessione ricadenti nel territorio”.
Nella nuova definizione si precisa che “l’aliquota non è dovuta per le produzioni disperse, bruciate, impiegate nelle operazioni di cantiere o nelle operazioni di campo oppure reimmesse in giacimento. Nessuna aliquota è dovuta per le produzioni ottenute durante le prove effettuate in regime di permesso di ricerca”.
Si tratta in dettaglio al “netto delle produzioni disperse, bruciate, impiegate nelle operazioni di cantiere o nelle operazioni di campo oppure reimmesse in giacimento nonché di quelle ottenute durante le prove effettuate in regime di permesso di ricerca, per ciascuna concessione sono esenti dal pagamento dell’aliquota i primi 20 milioni di standard metri cubi di gas e le prime 20.000 tonnellate di olio prodotti annualmente”.
L’aggiornamento delle aliquote è previsto dal primo gennaio del 2010, come già detto ai sensi della LR n.11/2010, che annuncia l’innalzamento dell’aliquota di prodotto passata dal 7% al 10%. Nell’ultimo anno, secondo i dati ufficiali del dipartimento, sono stati incassati 6.731.490,93 (poco meno di 2 milioni di euro in più del 2009) dalla Regione e 12.264.111 (poco meno di 4 milioni di euro in più dell’anno precedente) dai Comuni interessati.lla Gurs.

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