Stanno rifiorendo i corsi di specializzazione in tutta l’Isola in attesa che la Regione organizzi l’esame di abilitazione. Il settore era fermo da oltre un decennio per la mancata convocazione delle commissioni
PALERMO – Guide turistiche in Sicilia, ora non solo più un’utopia o un ricordo ma quasi realtà. All’interno del settore sembra si stia sbloccando qualcosa e non a caso cominciano a rifiorire i corsi specialistici. L’ultimo arriva da Cefalù ed è targato dall’Accademia del Turismo per la preparazione delle future guide turistiche. Sono più di 60 i laureati che hanno risposto al bando ed hanno scelto di seguire un corso di formazione per affrontare l’esame di abilitazione per la professione di guida turistica. Con 180 ore d’aula ed oltre 40 ore dedicate alle attività outdoor, l’Accademia del Turismo di Cefalù offre questa possibilità ai laureati in discipline turistiche, umanistiche e storico artistiche. Accanto a loro si susseguiranno in aula e nei siti turistici circa 20 tra docenti, esperti e guide che hanno redatto i programmi didattici ed il materiale utile per svolgere la professione. Ovviamente il tutto in preparazione degli esami di abilitazione che, lo ricordiamo, devono essere organizzati dalla Regione per il rilascio del tesserino di abilitazione.
Il problema sta proprio qui e cioè nel fatto che oramai da 11 anni la Regione non organizza gli esami di abilitazione per ragioni di carattere economico ma dal 2012 tutto dovrebbe sbloccarsi, come annunciato dal dirigente generale del Dipartimento Turismo Marco Salerno: “Sono in contatto costantemente con il mondo formativo e siamo ad un importante punto di svolta. Ho chiesto se c’era la loro disponibilità a realizzare corsi a titolo gratuito e mi è stata data la massima disponibilità. In questo modo l’ostacolo più grande, e cioè la parte finanziaria, sarebbe del tutto superato”.
In Sicilia quindi questa professione potrebbe tornare ad avere i suoi naturali e giusti sbocchi. I corsi che stanno ripartendo in giro per tutte le province prevedono moduli introduttivi per poi approfondire la storia della Sicilia, le tradizioni popolari e religiose, i beni di culto, la geografia turistica, storia dell’arte ed anche tecniche di comunicazione, redazione di itinerari e le lingue straniere. L’Accademia del Turismo di Cefalù specificatamente ha previsto al termine del corso una simulazione d’esame, curata dagli stessi docenti ed esperti e dalle stesse guide turistiche abilitate, utile a comprendere il livello di conoscenze sviluppate dai futuri candidati. Ad oggi nell’Isola sono iscritte all’albo regionale 1.229 guide turistiche e si tratta di coloro i quali hanno preso il cosiddetto patentino prima dell’entrata in vigore della legge 8 del 2004. L’ultima “infornata” di guide abilitate risale ad oltre un decennio fa (’99-2000) quando, in base al Regio decreto 448 del 1937, si è fatto l’ultimo concorso. Tutto ciò sta scatenando un problema di guide turistiche abusive: “Con un tale vuoto politico – commenta Giuseppe Cassarà, presidente nazionale onorario della Fiavet, la federazione di imprese, viaggi e turismo – riteniamo fondamentale individuare percorsi possibili verso il ripristino della legalità e contro l’abusivismo insieme ad una ridefinizione di ruoli e funzioni”.
La professione è stata “liberalizzata” di recente
Nei mesi scorsi è stata “liberalizzata” la figura della guida abbattendo il suo limite d’azione che era di carattere provinciale. L’articolo 10 infatti stabilisce che “le guide abilitate ed iscritte all’albo regionale potranno esercitare in modo occasionale e temporaneo la loro professione al di fuori degli ambiti territoriali di iscrizione previa comunicazione all’assessorato regionale al Turismo”. Il tribunale di Palermo però si è pronunciato con una sentenza di 2° grado. A portare avanti questa battaglia è stata Aeroviaggi Sicilia che ha raccolto le istanze delle guide turistiche siciliane per affermare il diritto della guida turistica siciliana ad espletare la propria attività professionale in tutta la regione siciliana e non soltanto all’interno di alcune province: “Frutto della battaglia civile – dice Aeroviaggi – è la recente sentenza del tribunale di Palermo che sancisce che l’esercizio della professione di guida turistica non può essere limitato ad un ristretto ambito territoriale e condanna l’assessorato regionale al Turismo”. Viene quindi bacchettata la Regione per avere emanato una legge, la numero 8 del 2004, con la quale si stabilivano gli ambiti provinciali entro i quali una guida doveva lavorare.