Lite, autotrasportatore accoltella manifestante. Aumentano i disagi in Sicilia per il fermo del trasporto su gomma, nei fatti è blocco totale fino a venerdì. Iniziano a mancare gli approvvigionamenti di carburante e alimentari. “La Gdo si rifornisce altrove”
PALERMO – Non si ferma in Sicilia la protesta degli autotrasportatori Aias, Movimento dei forconi, pescatori, imprenditori agricoli e altre sigle, contro la manovra finanziaria del governo Monti. L’aumento del costo del carburante, la mancanza di regolamentazione dei pagamenti della committenza, il cartello imposto dalle compagnie assicurative e una rete infrastrutturale inadeguata sono le ragioni della protesta. E ieri le strade dell’Isola si sono trasformate in una vera “via crucis” per il blocco dei mezzi pesanti.
Nella Sicilia orientale la protesta ha interessato il casello di San Gregorio, quello di Acireale, la strada per Lentini ed il bivio Iannarello, sulla Catania Gela. A Catania città, concentramento di tir al Porto e nell’ottava strada della Zona Industriale. Tuttavia, l’ingresso e l’uscita di altri mezzi sono state assicurate. Disagi e rallentamenti pure nel capoluogo, a San Cipirello, sulla strada statale Palermo-Sciacca. Le code hanno interessato viale Regione siciliana nei pressi della rotonda di via Oreto e nei pressi di Villabate. Sospesa, da lunedì mattina, la circolazione ferroviaria sulla linea Palermo-Messina per l’occupazione del passaggio a livello della stazione di Santa Flavia da parte dei manifestanti. Pesanti i disagi per i viaggiatori sia per quelli già a bordo dei treni sia per quelli in partenza. Trenitalia ha attivato un servizio sostitutivo con bus. E tensioni si sono verificate nel Siracusano. A Lentini, un autotrasportatore che voleva superare un blocco ha sferrato una coltellata colpendo al volto uno dei manifestanti. La vittima è stata medicata in ospedale. Le sue condizioni non sono gravi.
“Le nostre proteste sono ed intendono rimanere pacifiche- commenta Rossella Accardo, rappresentante del Movimento dei forconi- non vogliamo che ci siano strumentalizzazioni o siano date notizie fuorvianti. Il nostro sciopero si fermerà solo quando i nostri deputati regionali ed i governi, locale e nazionale, comprenderanno veramente le ragioni della protesta accogliendo tutte le nostre richieste. In caso contrario, andremo a prenderci le chiavi di Palazzo dei Normanni. Non vogliamo più essere rappresentati da chi ci allarga le braccia o, peggio ancora, da chi le tiene in tasca”.
Intanto, i produttori ortofrutticoli siciliani di Confagricoltura sono in allarme. “L’iniziativa in atto – commenta il presidente di Confagricoltura Sicilia Gerardo Diana – ha pesanti conseguenze sulle aziende agricole siciliane, sia in relazione alla deperibilità delle merci, sia ai problemi contrattuali derivanti dalla mancata consegna dei prodotti ortofrutticoli verso i mercati nazionali ed europei e verso la Gdo. C’è il serio rischio che buyer e grande distribuzione rinuncino ad approvvigionarsi dei prodotti isolani, con conseguenze disastrose e irreparabili per le aziende produttrici”. Ieri anche i distributori di carburante sono stati presi d’assalto dai clienti in cerca del pieno per le loro auto.
L’assessore Russo. “Proteste? Colpa del Governo nazionale”
PALERMO – “Le rimostranze e le manifestazioni che in questi giorni interessano il settore dell’autotrasporto sono la conseguenza del mancato rispetto degli accordi sottoscritti dal precedente governo nazionale e del mancato riscontro degli impegni che l’esecutivo centrale aveva assunto”. Lo dice l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Pier Carmelo Russo.
“Già il 2 febbraio 2011 – ricorda l’assessore – il governo nazionale si era impegnato all’esame dei problemi relativi ai tempi di imbarco, valutando anche l’ipotesi di corsie preferenziali per il trasporto dell’ortofrutta; alla verifica presso la Commissione europea della possibilità di ottenere una deroga sui tempi di guida e di riposo per evitare che sia computato come tempo di guida quello trascorso in attesa dell’imbarco da e per la Sicilia; ad intervenire per il ripristino delle agevolazioni delle cosiddette “autostrade del mare”; ad attivarsi per il trasferimento dei Fas al settore Infrastrutture. Nessuno di questi impegni è stato rispettato”.