Polemiche sulle somme europee per investimenti, l’assessore regionale alle Infrastrutture mette ordine. Russo: massima collaborazione, ma il Governo intervenga su Anas, Rfi e porti
PALERMO – La Regione siciliana si dice pronta a fare la sua parte per accelerare la spesa dei fondi comunitari, a patto che anche lo Stato si assumi le sue responsabilità, intervenendo direttamente sugli enti direttamente controllati come Rfi, Anas e Autorità portuali a cui spetta la fetta più grossa, oltre il 70 per cento, delle risorse comunitarie destinate alle infrastrutture. Un discorso chiaro e senza giri di parole quello fatto ieri da Pier Carmelo Russo, assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, ieri in conferenza stampa ai giornalisti che gli chiedevano se rispedisce al mittente, cioè il Governo nazionale, le accuse di non riuscire a spendere i fondi europei. L’assessore ha usato però toni accomodanti, volendo evitare di gettare benzina su un fuoco che è divampato già da tempo.
“Il nostro intento è quello di avviare una collaborazione col Governo centrale che si basi sui dati, che ad oggi attestano che a fronte di una dotazione finanziaria del Po Fesr 2007/2013 di oltre 1 miliardo e 500 milioni di euro, solo 133. 071.464, corrispondenti all’8,79 per cento del totale, sono nell’esclusiva disponibilità della Regione siciliana. Dunque bisogna intervenire in modo incisivo per eliminare questi ritardi. La Sicilia è la prima vittima di questi e quindi richiede l’intervento del governo nazionale sulle proprie società”.
Ad oggi, di questo bel gruzzolo di soldi che porterebbe ossigeno alle imprese e di conseguenza incrementare l’occupazione, sono state impegnate circa il 62 per cento delle risorse, pari a 963 milioni 906 mila euro, mentre quelle effettivamente erogate corrispondo al 21,89 per cento, per un ammontare di 340.089.463. Per quanto riguarda le somme erogate, la percentuale di quelle gestite direttamente dalla Regione è pari al 27, 41%, mentre si attesta al 21,89% la spesa dei fondi non gestiti dall’amministrazione regionale.
“A questo punto – prosegue Russo – ben venga da Roma un intervento commissariale per rendere più celere la spesa, visto che per la maggior parte dei casi si tratta proprio di costringere a spendere enti controllati dallo Stato”.
Nel corso della conferenza, cui a ha preso parte anche il dirigente generale Vincenzo Falgares, si è appreso che per il completamento dell’autostrada Siracusa- Gela (per il quale la copertura finanziaria è di oltre 368 milioni di euro) l’assessorato ha già provveduto a notificare all’Unione europea la scheda definitiva della linea “Grandi progetti”.
“Il livello di progettazione è ormai in fase avanzata – ha spiegato Falgares – e questo è una garanzia che l’opera si farà. Aspettiamo ora fiduciosi il via libera da parte della Commissione europea, al quale farà seguito il progetto esecutivo”.
Poi, tornando al tema sui commissariamenti, Russo ha aggiunto: “Non sempre la scelta di puntare su un commissario si rivela la soluzione migliore, come dimostra il caso del passante ferroviario di Palermo, il cui bando è stato gestito dal 2009 da un rappresentante del governo centrale (Giorgio Grossi, ndr). Su quei lavori esiste, però, il fondato sospetto di infiltrazioni da parte della criminalità organizzata e ciò potrebbe mettere a rischio la certificazione di oltre 280 milioni di euro, che rappresentano circa il 20% delle risorse complessivamente a disposizione della Regione. In tal caso, il danno che ne deriverebbe è facilmente comprensibile anche se va sottolineato il grande lavoro svolto dalla Prefettura, insieme a Regione e società incaricata dell’appalto, per scongiurare una tale ipotesi: chi finora è stato completamente assente è proprio il commissario, che abbiamo invano invitato per ben due volte per assumere i necessari correttivi”.