Sicurezza. Controlli insufficienti e regole al macero.
Uno su 4 sulle strade. Sia nel capoluogo che alle pendici dell’Etna tre quarti degli uomini in organico restano dietro la scrivania. Solo una minoranza copre i turni di servizio sulle strade.
I disonesti non pagano. I cittadini sono costretti a fare quotidianamente i conti con violazioni - non soltanto al Codice della strada - che non vengono sanzionate come si dovrebbe.
PALERMO – Carenza di organico, mancato decentramento, presidio del territorio realizzato poco e male: è il quadro che emerge da un’ampia ricognizione sulla presenza dei vigili urbani tra i vari quartieri di Palermo e Catania, rispettivamente otto Circoscrizioni e dieci Municipalità. Complessivamente, risultati deludenti: le periferie sono quasi abbandonate, le aree dei centri storici soffrono di un servizio a singhiozzo. A Palermo le forze in seno alla Polizia municipale contano su un numero totale di 1.340 uomini, ma soltanto 350 sono destinati al lavoro sulle strade. Nel capoluogo etneo, invece, i vigili del Corpo sono circa 480 e appena 120 presidiano il territorio. Così, i controlli sul traffico, ma anche sull’abusivismo commerciale e sulle altre materie di competenza, restano insufficienti, mentre i disonesti continuano a regnare. (
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