Il lavoro? È l’ora del Wedding planner - QdS

Il lavoro? È l’ora del Wedding planner

Luca Insalaco

Il lavoro? È l’ora del Wedding planner

giovedì 08 Marzo 2012

Una nuova professione, nata negli Usa, che sta raccogliendo adepti anche nella nostra Sicilia. Si vanno diffondento in tutta l’Isola i corsi per formare i nuovi professionisti

PALERMO – Professione wedding planner. Importata dagli Usa, questa figura professionale sta prendendo sempre più piede anche nel nostro Paese, guadagnandosi uno spazio nel mercato del lavoro anche al Sud ed in Sicilia. Sono sempre di più le coppie che affidano il giorno del “sì” alle cure di un professionista del settore.
Una scelta dettata dal non voler lasciare nulla al caso nell’organizzazione del matrimonio, oltreché dalla necessità preservare nervi e fisico. “Sicuramente si tratta di una professione nuova ed è, assieme al food shopper, la figura professionale del futuro. Se un tempo l’organizzazione veniva vista in condivisione con i genitori, oggi invece il 70% degli sposi si avvale di un wedding planner”, spiega Natalina Villanova, presidente dell’associazione nazionale Wedding Angels. L’associazione conta cinquecento iscritti a livello nazionale ed una cinquantina di professionisti in Sicilia. Anche la nostra regione sembra voler uscire dai rigidi dettami della tradizione, aprendo il giorno delle nozze alle ventate di novità finora viste solo nelle pellicole hollywoodiane.
Si vanno diffondendo a macchia di leopardo nell’Isola corsi per formare i provetti strateghi delle nozze. L’ultima edizione del corso organizzata a Palermo dalla toscana Kronos Consulting, ad esempio, si è concluso lo scorso mese, sfornando un piccolo nucleo di esperti in”matrimonio perfetto”.
Il programma formativo spazia dalle lezioni di galateo a quelle di comunicazione, passando per la gestione contabile dell’attività. “Una buona metà degli iscritti – spiega la Villanova – si avvicina a questo mondo per passione, oppure per organizzare le proprie nozze; per l’altra metà, invece, finisce per diventare un lavoro. Ovviamente, continuiamo a seguire i nostri i ragazzi anche dopo la fine dei corsi, accompagnandoli nei loro primi passi professionali”.
Dettaglio non trascurabile è quello delle spese. Chi ha affrontato il tour de force sa bene come l’organizzazione di un matrimonio richieda tasche forti e come al sentir proferire il termine “matrimonio” il costo delle forniture dei servizi lieviti automaticamente. Tanto che sempre più coppie sono costrette a chiedere un prestito (secondo una ricerca condotta dal portale Prestiti.it, in Sicilia i finanziamenti richiesti ammontano in media a 17mila euro).
 
“La scelta del wedding planner non rappresenta un costo aggiuntivo, anzi, determina un risparmio consistente, oltreché un aiuto per gli sposi – sottolinea l’esperta toscana – . Si risparmia perché un professionista ha un’idea esatta del costo dei fornitori che solitamente cifre più alte, riuscendo a strappare loro degli sconti. Ad esempio, se un fotografo costa non meno di 1.500 euro, il nostro ne chiede 300”. Al mediatore va il diritto di agenzia (1.000 euro) ed una percentuale dai fornitori (in media tra gli 800 ed i 1.000 euro). In tempi di flessibilità obbligata, mettere in piedi un matrimonio da copertina per alcuni è diventato un modo per sbarcare il lunario. L’unico ostacolo, più che la crisi economica, sembra quella del matrimonio. Ma questa è un’altra storia.
 

 
L’approfondimento. Sempre più in crisi il matrimonio religioso
 
PALERMO – In Sicilia fallisce 1 matrimonio su 3. È impietosa la fotografia dell’istituto matrimoniale che viene fuori dalla relazione annuale del presidente del Tribunale Ecclesiastico Regionale, mons. Ludovico Puma. Nel 2011 le cause di nullità introdotte davanti alla Rota siciliana sono state 326 cause, in media con i dati degli ultimi 5 anni. Le cause trattate sono state 1.218 cause, 892 delle quali sono pendenti. I processi conclusi sono stati 322, di cui 302 con sentenza. Sono state archiviate o dichiarate perenti 20 cause, mentre per 32 è stato richiesto un ulteriore approfondimento. Per quanto riguarda le tipologie delle motivazioni addotte per la nullità, nel 78% dei casi ha riguardato la simulazione di consenso, con una leggera prevalenza dell’indissolubilità del matrimonio sull’esclusione della prole. Un dato, quello relativo alla procreazione, letto con preoccupazione dai magistrati ecclesiastici, visto l’aumento del 3% delle riserve rispetto al 2000. La chiusura dell’anno giudiziario ha visto l’avvicendamento alla guida del Tribunale ecclesiastico regionale. A mons. Ludovico Puma succede don Vincenzo Murgano, presbitero della diocesi di Piazza Armerina.

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