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Mafia: penalisti su Contrada, violati diritti imputato

ROMA – Nel caso giudiziario di Bruno Contrada c’è stata "la violazione del diritto fondamentale dell’imputato di conoscere le conseguenze penali della propria condotta prima di porla in essere". Lo sottolinea l’Unione delle Camere Penali, commentando la sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo che ha ritenuto che la condanna a suo tempo inflitta all’alto funzionario di polizia per concorso esterno in associazione mafiosa, sia stata emessa in violazione del principio ‘nulla poena sine lege’ dettato dall’art. 7 della Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo.