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Palermo – Il Centro rifiuti non vede la luce. Scandalo a Partanna Mondello

Luca Insalaco

Palermo – Il Centro rifiuti non vede la luce. Scandalo a Partanna Mondello

venerdì 23 Marzo 2012

Il caso ha assunto tutti i connotati di uno spreco colossale. Mancherebbero autorizzazioni e collaudi. Trascorsi sette anni, spesi sei milioni di euro. E la differenziata attende

PALERMO – Partanna Mondello, dove eravamo rimasti? Su queste pagine ci siamo più volte occupati del centro per la selezione e valorizzazione rifiuti provenienti dalla raccolta differenziata. L’impianto, nonostante l’ingente spesa di fondi pubblici per la sua realizzazione, non è mai entrato in funzione. Sull’agognato momento della sua inaugurazione abbiamo assistito ad un balletto di date, regolarmente disatteso. In questo modo, dal 2005 ad oggi, i fogli del calendario sono volati inutilmente, senza mai vedere in azione gli ingranaggi dei macchinari industriali che sorgono nei capannoni dell’Amia.
Un caso che ha assunto tutti i connotati di uno spreco colossale. La struttura, infatti, è costata quasi sei milioni di euro (2,7 mln per la fornitura dell’impianto “Rdm” e 2,6 mln per le opere civili, da fondi del ministero dell´Ambiente e del Lavoro nel 1999, e nel 2002 da fondi Cipe). Approvato e finanziato nel 2002, i lavori per la realizzazione dell’impianto sono stati appaltati l’anno seguente e avrebbero dovuto essere ultimati entro il 2004, per consentire l’ingresso in cantiere della ditta alla quale era stata affidata la fornitura in opera. Il montaggio della struttura, iniziato nel maggio del 2005, è stato completato nel dicembre dello stesso anno.
A quel punto gli ingranaggi si sono inceppati. Un alone di mistero ha avvolto il centro e le risposte della pubblica amministrazione si sono fatte sempre più incerte e approssimative. Il taglio del nastro era stato in un primo tempo promesso per il settembre 2009, poi per la fine dello stesso anno, e così via fino ad oggi. Il motivo dello stop sarebbe dipeso dalla mancanza di alcune autorizzazioni, dalla prevenzione degli incendi allo scarico delle acque, per finire all’agibilità.
Assieme alla polvere sull’impianto, sono lievitati anche i costi per le casse pubbliche. Non potendo disporre del centro di selezione, infatti, l’amministrazione comunale ha dovuto fare ricorso a ditte esterne convenzionate per il lavoro di riciclo dei materiali, prima della loro consegna alle piattaforme di riutilizzo. Uno spreco nello spreco insomma, per un impianto che potrebbe trattare migliaia di tonnellate di plastica, metalli e di carta e che è diventato una barzelletta.
 


Incaricato un tecnico. I commissari Amia tentano di sbloccare l’iter burocratico
 
PALERMO – La gestione commissariale dell’Amia, l’ex municipalizzata che si occupa dei rifiuti in città, sta cercando di sbloccare l’iter burocratico per la messa in funzione dell’impianto e sciogliere così l’incantesimo che lo ha avvolto. Lo scorso anno i commissari hanno incaricato un tecnico di sbrogliare la matassa relativa al collaudo, mai ottenuto, dalla struttura. Lo scorso mese di gennaio i vigili del fuoco hanno effettuato un sopralluogo nel centro di Partanna Mondello e ora si attende il rilascio del certificato antincendio. Entro una settimana – fanno sapere da via Nenni – Amia consegnerà all’assessorato comunale Edilizia privata una perizia giurata e il nuovo progetto dell’impianto, con le modifiche richieste dall’Asp in merito al sistema di raccolta delle acque. L’assessorato, quando esaminerà questi documenti e riceverà anche il certificato antincendio, sarà nelle condizioni di rilasciare un certificato di agibilità parziale, che potrà essere vincolato ad alcune prescrizioni, che eventualmente saranno comunicate ad Amia.

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