Ambiente

“Eolico, l’energia c’entra poco dietro una lobby finanziaria”

PALERMO – “La verità è che l’eolico ha aggredito il paesaggio europeo in modo clandestino. L’energia c’entra poco o nulla, perché si può produrre con altri metodi altrettanto puliti, a cominciare dal sole. Il problema è che dietro l’eolico c’è una potente lobby finanziaria. Ed è nostro dovere, è un dovere degli uomini liberi smontare questa lobby”.

Lo ha affermato l’ex presidente della Repubblica francese Valéry Giscard d’Estaing nel suo intervento a Palermo, nei saloni di villa Malfitano, al convegno internazionale organizzato da Italia Nostra sul tema: “Il paesaggio sotto attacco. La questione eolica”. Senza usare mezzi termini e con una veemenza che tradisce i suoi 83 anni, l’ex presidente punta il dito contro le lobbies che si sono insediate nei maggiori centri decisionali d’Europa, Bruxelles e Strasburgo, nelle capitali nazionali, ma anche a livello regionale e locale. “Il problema dell’eolico riguarda l’Europa tutta. Ciò che oggi serve è l’informazione. In Francia un’alta percentuale di cittadini è favorevole all’eolico perché è un’energia pulita. In realtà, non crea ricchezza, non crea posti di lavoro, deturpa il paesaggio e lascia sul territorio tanto cemento. Il nostro futuro è nell’energia solare”.

Sui limiti dell’energia prodotta dal vento, si sono soffermati a lungo i diversi relatori, sostenendo l’opportunità di approfondire con riscontri numerici le tematiche legate all’eolico, il cui incremento produttivo in Italia nel 2006 è equivalso ad un risparmio di petrolio di appena lo 0,3 per cento del fabbisogno energetico nazionale. E complessivamente, l’incremento annuale della produzione eolica va a coprire il 12 per cento circa della nuova domanda di elettricità. Secondo Mariarita Signorini, consigliere nazionale di Italia Nostra, la scelta dei parchi eolici presenta rilevanti effetti negativi: impatto paesaggistico, impatto sulla biodiversità, sul patrimonio immobiliare e sul turismo.

“Un impianto eolico-tipo composto da 10-20 torri d’altezza complessiva tra 100 e 140 metri determina- spiega Signorini- una notevole interferenza visiva anche a chilometri di distanza. Un singolo generatore produce, inoltre, un rumore di circa 100 db, già di per sé acuto a notevoli distanze. Sulla biodiversità, in particolare  su avifauna e chirotteri, crea un impatto sia di tipo diretto (collisione con le pale) che indiretto (perdita di habitat), dimostrato da ampia letteratura scientifica. Sul patrimonio immobiliare e sul turismo, è evidente che l’installazione di torri di grandi dimensioni vicino a edifici ne determini un calo di valore immobiliare, per l’impatto estetico e per il rumore prodotto. Stesso discorso per le strutture legate al turismo, con l’aggravante di danneggiare attività spesso fondamentali per l’economia locale”.

In pieno accordo con la Signorini, Rosa Filippini, presidente degli Amici della Terra, che ne ha evidenziato la diseconomicità. “Un tipico parco eolico da 10 MW – ha detto – richiede 10 torri e 20 ettari di superficie, a fronte di una centrale a gas da 400 MW che occupa circa 5 ettari di superficie. Per generare con l’eolico la stessa quantità di energia elettrica della centrale a gas (3 milioni 20 mila MW all’anno) occorrerebbero mille e 770 torri da 1 MW l’una, occupando circa 3 mila e 500 ettari di superficie”.


Sgarbi cita l’art. 9 sul paesaggio “Le pale sono anticostituzionali”

PALERMO – Si arriva addirittura a paradossali affermazioni per contrastare lo sviluppo dell’energia eolica in Sicilia. A farlo è il critico d’arte e sindaco di Salemi, Vittorio Sgarbi che nella sua invettiva ciceroniana contro i Catilina del vento si è spinto a dire: “Sono felice che si sia scoperta la mafia nell’eolico, visto che quella contro la criminalità è l’unica battaglia che si vuol combattere. Le pale eoliche sono anticostituzionali e rivolgo un appello al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, perché faccia rispettare l’articolo 9 della Costituzione, che prevede “la tutela del paesaggio”. Sgarbi ha poi spiegato che dietro ai parchi vi sono speculatori, citando inchieste parallele della magistratura in Molise e in Sicilia sulla figura del “facilitatore”, un soggetto non mafioso ma che fa i suoi intrallazzi convincendo gli amministratori locali della efficacia e necessità economica dei parchi eolici.
Il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo ha riferito che il  Piano energetico e ambientale della Sicilia è operativo. “Noi abbiamo avuto il torto di bloccare la condizione di anarchia che si era creata in questo settore – ha detto -. Con il Piano abbiamo costruito regole certe per chi, in Sicilia, vorrà operare nel settore energetico”. (mp)