I pompieri, si sa, devono combattere le avversità e gli incendi, ma che si debbano adoperare per reperire l’elemento essenziale che caratterizza il loro lavoro, ovvero l’acqua, è un fatto quantomeno curioso. Alla fine, i Vigili del fuoco di Gela partono con i mezzi attrezzati e con le scorte di acqua, ma quanta fatica e quanto tempo perso per potere arrivare puntuali all’appuntamento con gli incendi per scongiurare il rischio di vedere bruciare tutto. Le autocisterne escono piene di acqua ma devono essere riempite con sistemi di fortuna.
Tutto ciò comporta che, fra rotture di condotte e ritardi nei turni di erogazione, per i Vigili del fuoco è impossibile ricevere l’acqua a ciclo continuo. La poca acqua che viene distribuita nel quartiere può arrivare a servire solo le docce e i servizi igienici. Ma in questo periodo estivo, in cui gli incendi sono all’ordine del giorno viste le alte temperature e il fuoco che divampa fra le sterpaglie, le autobotti devono restare sempre piene per far fronte in maniera tempestiva alla emergenze nel territorio gelese e di quelli circostanti.
“Quando si predispone un edificio per un comando simile – ha detto il responsabile di Caltaqua per Gela, Ignazio Scimone – sarebbe opportuno pensare anche a una rete idrica ad hoc. Nel futuro, quando l’acqua arriverà tutti i giorni e verrà realizzata la rete idrica completa si potrà pensare ad un miglioramento del servizio”.
Per il momento… speriamo che piova.