Caltanissetta - Vigili del fuoco senz’acqua: un paradosso tutto nisseno - QdS

Caltanissetta – Vigili del fuoco senz’acqua: un paradosso tutto nisseno

Caltanissetta – Vigili del fuoco senz’acqua: un paradosso tutto nisseno

venerdì 24 Luglio 2009

Per poter riempire le autocisterne è necessario recarsi altrove, con grossi sprechi di tempo e denaro. Scarsi rifornimenti per la caserma gelese, che copre anche Butera e Niscemi

CALTANISSETTA – Vigili del fuoco senz’acqua. Con buona pace dei cittadini di Gela, Butera e Niscemi. Non è uno slogan da cabaret, ma quanto accade ai Vigili del fuoco del distaccamento gelese è lo specchio di un territorio dalle mille contraddizioni.
I pompieri, si sa, devono combattere le avversità e gli incendi, ma che si debbano adoperare per reperire l’elemento essenziale che caratterizza il loro lavoro, ovvero l’acqua, è un fatto quantomeno curioso. Alla fine, i Vigili del fuoco di Gela partono con i mezzi attrezzati e con le scorte di acqua, ma quanta fatica e quanto tempo perso per potere arrivare puntuali all’appuntamento con gli incendi per scongiurare il rischio di vedere bruciare tutto. Le autocisterne escono piene di acqua ma devono essere riempite con sistemi di fortuna.
Quello gelese (che copre anche i territorio di Butera e Niscemi, quest’ultimo con l’aiuto dei volontari) è infatti l’unico distaccamento dei pompieri in Italia che non è in grado di rifornire i propri mezzi all’interno del perimetro della caserma. La zona dove è ubicato il distaccamento dei Vigili del fuoco, che dipende dal comando provinciale di Caltanissetta, è approvvigionata dal servizio idrico di Caltaqua. A giorni alterni, come tutto il resto della città.
Tutto ciò comporta che, fra rotture di condotte e ritardi nei turni di erogazione, per i Vigili del fuoco è impossibile ricevere l’acqua a ciclo continuo. La poca acqua che viene distribuita nel quartiere può arrivare a servire solo le docce e i servizi igienici. Ma in questo periodo estivo, in cui gli incendi sono all’ordine del giorno viste le alte temperature e il fuoco che divampa fra le sterpaglie, le autobotti devono restare sempre piene per far fronte in maniera tempestiva alla emergenze nel territorio gelese e di quelli circostanti.
Da qui la corsa al reperimento del liquido in vari punti di erogazione della città: per essere rifornite di grandi quantità di acqua, le autobotti devono essere trasportate a diversi chilometri di distanza dalla loro sede, cioè nei punti di carico di Macchitella e nella centralina dell’Enichem sita in contrada Brucazzi.
“Quando si predispone un edificio per un comando simile – ha detto il responsabile di Caltaqua per Gela, Ignazio Scimone – sarebbe opportuno pensare anche a una rete idrica ad hoc. Nel futuro, quando l’acqua arriverà tutti i giorni e verrà realizzata la rete idrica completa si potrà pensare ad un miglioramento del servizio”.
Per il momento… speriamo che piova.

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