“Con una determina approvata il 23 gennaio ho fissato le tappe fondamentali del piano di incorporazione di Inpdap ed Enpals, che avverrà con un riassetto organizzativo che speriamo di portare a conclusione entro il mese di novembre di quest’anno. Ci sono quindi delle tappe amministrative già fissate nella determina, sicuramente sarà successivamente necessaria un’integrazione della stessa. Anche il Civ ha aggiornato le sue linee di indirizzo: sono state costituite diverse commissioni di lavoro e uno specifico “progetto” di coordinamento di questo processo. È un appuntamento cui tutto l’Istituto deve arrivare puntuale ed efficiente”.
“L’operazione del Nuovo Inps, decisa dal decreto di dicembre con la soppressione dell’Inpdap e dell’Enpals non ha precedenti, per dimensioni, con altre razionalizzazioni recenti di Enti. Il Governo ed il Parlamento italiano hanno affidato alla Presidenza e a tutto l’Istituto il compito dell’unificazione. Un compito anche rivolto ad un rinnovamento e ad una corretta gestione della spesa pubblica, dove le uniche linee guida non possono che essere quella della efficienza economica e quella dei risparmi di gestione. L’obiettivo è di assicurare almeno 170 milioni di euro in tre anni. La determina prevede un risparmio di 20 milioni di euro nel 2012, 50 milioni nel 2013 e 100 milioni a regime dal 2014”.
“L’obiettivo è quello di non avere duplicazioni di sede e di servizi, occorrerà pertanto selezionare le migliori sedi, le migliori tecnologie e le migliori professionalità di ognuno dei tre Enti e cercare di omogeneizzare i comportamenti. Ed è proprio questa la nostra sfida più grande. Voglio sottolineare che non è l’Inps che ingloba gli altri due Enti ma un Ente del tutto nuovo e pertanto non è il modello Inps che verrà adattato a Inpdap ed Enpals, ma le best practics di ognuno dei tre che verranno di volta in volta selezionate e prese come modello per il nuovo istituto”.
“Ogni processo di omogeneizzazione, dalle piccole alle grandi realtà ha in sé delle difficoltà. Sicuramente potranno esserci problemi legati alle tecnologie, all’informatica, alla logistica e al personale, ma credo siano problematiche che si possono affrontare nel modo miglior e che si risolveranno altrettanto efficacemente. Voglio ribadire che il processo di unificazione non è fine a se stesso, ma ha il fine di dare un miglior servizio ai cittadini”.
“Al momento continuiamo a pagare le pensioni distintamente. L’organizzazione sarà unica, ma le gestioni al momento restano distinte. C’è da dire che complessivamente l’obiettivo fissato dal Governo è una completa armonizzazione del sistema. Quindi è lecito pensare in un tempo futuro una prestazione – non solo Inps e Inpdap, ma anche nelle diverse gestioni nell’Inps – unificata. Il sistema contributivo e la possibilità della totalizzazione gratuita vanno in questa direzione. Poi ci sono problemi squisitamente organizzativi, come ad esempio la scadenza dei pagamenti delle pensioni diversa tra i due enti che si fondono, al primo del mese per l’Inps, al 16 del mese per l’Inpdap. Di qui alcuni vincoli di bilancio ci impediscono comunque di intervenire immediatamente”.
“Sul fronte del lavoro nero credo che il Sud abbia una maggiore presenza. L’evasione parziale potrebbe essere invece più presente al Nord, area in cui si situa la maggior parte delle aziende regolari, almeno dal punto di vista dell’iscrizione. Non mi sento comunque di fare graduatorie perché è un fenomeno nazionale che poi assume diverse sfumature, in base al tipo di attività preminente in quella regione: c’è un evasione industriale, agricola, artigianale e via dicendo”.
“Anche questo è un fenomeno nazionale, episodi di corruzione si sono verificati in tutta Italia e li trattiamo tutti allo stesso modo.
Abbiamo un’unità di truffa con ispettori in tutto il territorio, ma possiamo anche contare su una ottima collaborazione con le Forze di Polizia”.
“Nel 2010 abbiamo registrato un recupero importante, pari a sei miliardi e 500 milioni di euro, nel 2011, attendiamo la chiusura degli ultimi conteggi, ma grossomodo siamo sulla stessa cifra. Nel 2012 puntiamo a ripetere la perfomance del 2011 e naturalmente a migliorarla”.
“Una stima in cifre potrebbe aggirarsi intorno ai 30, 40 miliardi di euro. Bisogna scindere il settore dell’evasione contributiva nei suoi due aspetti: il lavoro nero e l’evasione contributiva. Per quanto riguarda il primo aspetto, secondo i dati Istat, sono circa tre milioni i lavoratori in nero in Italia. In questo caso parliamo di evasione totale, per combattere la quale è necessaria un’attività di accertamento e successivamente di riscossione. Per quanto riguarda invece l’evasione contributiva, si parla di evasione parziale ossia di aziende che dovrebbero pagare e non lo fanno e che pertanto va affrontata con un’attività di recupero crediti”.
“È in atto una forte iniziativa sostenuta anche dal ministero del Lavoro, nonché un forte coordinamento tra i corpi ispettivi, sia amministrativi che di Polizia. C’è quindi una forte attenzione e attivazione per fronteggiare il fenomeno e i risultati sono già soddisfacenti. Per il momento non è prevista una campagna mediatica”.
“L’impegno assunto dal nostro istituto è sicuramente molto forte e quest’anno lo sarà ancor di più. Il cambiamento organizzativo avviato in Inps, penso tra tutti alla telematizzazione dei servizi negli ultimi anni, ha comportato e tuttora richiede forti investimenti in formazione, per accompagnare il percorso di innovazione strutturale con una coerente crescita delle competenze del personale sui versanti operativo e comportamentale.
Quindi, da un lato continuiamo a perseguire un aggiornamento operativo e istituzionale, dall’altro puntiamo sulla formazione per lo sviluppo di competenze trasversali utili al miglioramento delle attività relazionali, al rafforzamento dello spirito di gruppo, all’interpretazione dei nuovi ruoli organizzativi”.
“Nel secondo semestre 2012, completata la fase di analisi e in parallelo all’omogeneizzazione dei sistemi organizzativi e gestionali, la formazione avrà un ruolo fondamentale nel processo di integrazione di Inpdap e Enpals. Sono state già avviate forme di collaborazione tra i tre Enti per l’omogeneizzazione delle reciproche iniziative e lo sviluppo di collaborazioni sinergiche, con l’obiettivo di giungere al più preso ad una gestione unitaria strutturata che consenta di non disperdere risorse e di definire progetti di accompagnamento e sostegno al coinvolgimento, alla motivazione, per sostenere la completa fusione delle tre culture previdenziali”.