Duro confrontarsi con i ritardi nei pagamenti delle Asp - QdS

Duro confrontarsi con i ritardi nei pagamenti delle Asp

Duro confrontarsi con i ritardi nei pagamenti delle Asp

venerdì 06 Aprile 2012

Antonio Passalacqua, amministratore delegato “Enrico Mollica S.p.A.”

MESSINA – Antonio Passalacqua dal 2000 è amministratore delegato della “Enrico Mollica Medicinali” S.p.A, sicuramente uno dei più importanti distributori di prodotti farmaceutici e parafarmaceutici che ha sede a Messina. La società, gestisce oltre 25.000 referenze e serve oltre 500 farmacie con una frequenza da 2 a 8 volte al giorno. Ad oggi conta in tutto 60 dipendenti e nel 2011 la società ha chiuso con un fatturato pari a 153 milioni di euro, in aumento rispetto al 2010.
Due anni fa, con l’inaugurazione della filiale di Cosenza, la società ha voluto intraprendere un nuovo corso verso l’espansione ma anche la razionalizzazione delle spese. La “Enrico Mollica Medicinali ” S.p.A, fa parte del primo gruppo indipendente siciliano, denominato DM Barone, una storica società di distribuzione di prodotti farmaceutici con sede a Modica e tre magazzini a Modica, Catania e Trapani. Il gruppo DM Barone, detiene il 21 per cento della quota di mercato ed è in continua espansione anche se, non mancano i problemi legati alla crisi congiunturale.
E a proposito di crisi, chiediamo all’amministratore delegato, Antonio Passalacqua, se, e in che modo, la società “Enrico Mollica”, deve oggi fare i conti con la crisi.
“La crisi oggi per noi è legata sostanzialmente a tre fattori: le grandi incertezze del settore generate da politiche governative che non permettono corrette programmazioni di breve periodo, le riduzioni di fatturato dovute alla costante riduzione del prezzo dei farmaci per effetto dei “farmaci generici” nonché la distribuzione diretta da parte della ASP e la crescente difficoltà di accesso al credito da parte di tutti gli attori della filiera, in considerazione dei cronici ritardi dei pagamenti da parte delle stesse Asp alle Farmacie.
Per quanto riguarda il primo punto, il recente provvedimento legislativo del Maggio 2010, ha drammaticamente tagliato il nostro margine nominale del 57% in favore dello Stato, creando  grandi difficoltà oltre alla normale attività di gestione, anche alle indispensabili logiche di programmazione di investimenti. Il secondo aspetto, quello della riduzione del prezzo dovuto all’ingresso nel mercato dei farmaci generici, ha come conseguenza la riduzione del volume di affari. Il ritardo nei pagamenti da parte delle Aziende sanitarie provinciali siciliane, produce inoltre un effetto a catena che ha conseguenze per le società di distribuzione, come la nostra, che si trova nella necessità di finanziare parte delle inefficienze  del sistema”.  
Cosa ne pensa della liberalizzazione delle farmacie che è stata voluta dal governo Monti?
Con la liberalizzazione, la farmacia rischia di avere delle difficoltà operative oltre che di non garantire un servizio di  qualità. Con il processo di liberalizzazione ci sarà una perdita del volume di affari oltre che un peggioramento della qualità dei servizi che sono offerti agli utenti”.
Quali sono i punti di forza della vostra società, che sono ritenuti come innovativi?
“Nella nostra società abbiamo sempre creduto nella partnership con le farmacie indipendenti, in alternativa alle logiche espresse dalle multinazionali, che negli stati dove è consentito, tendono a crearsi le proprie catene di farmacie. Una strategia che ha determinato un discreto successo per noi che ripeto crediamo nel gruppo indipendente ed al partnership di settore”.
Quali sono i piani futuri? Ci saranno nuove assunzioni? Vi occupate di ricerca?
“La nostra società non si occupa di ricerca,  ma solo di svolgere un’attività legata alla logistica certamente evoluta e con costante ricerca ed applicazione di tecniche innovative. Lo scorso gennaio abbiamo assunto nuovi dipendenti e con l’apertura della filiale di Cosenza abbiamo allargato il mercato. Certo ora bisogna pensare anche alla razionalizzazione dei costi come elemento indispensabile della nostra scelta aziendale.
 

 
“Distribuzione per conto” necessaria per fronteggiare la crisi del settore
 
La Sicilia e l’Abruzzo sono le due uniche regioni a non aver attuato ancora la cosiddetta “distribuzione per conto” nel settore farmaceutico. Alla Regione siciliana se ne parla da oltre un anno. Questo modo di distribuire il farmaco, secondo l’amministratore delegato Antonio Passalacqua, aiuterebbe il settore a fronteggiare la crisi, garantendo tralaltro un migliore servizio, attraverso le Farmacie, al cittadino. Oggi in Sicilia i farmaci “innovativi” (pensiamo a quelli per la cura del cancro ad esempio) possono essere acquistati solo dalle aziende sanitarie provinciali. Nella distribuzione per conto, che riguarda molti importanti farmaci contenuti nel Prontuario Ospedalaliero Territoriale (PHT), l’Asl acquista direttamente i farmaci e provvede alla distribuzione nel territorio attraverso le farmacie territoriali, utilizzando l’attività logistica dei distributori intermedi. In Sicilia invece, l’utente quindi è costretto ogni volta a rivolgersi alla propria Azienda sanitaria provinciale di appartenenza per avere uno di questi farmaci senza avere la possibilità di andare direttamente in farmacia. Sicuramente questa procedura aiuterebbe di gran lunga anche i clienti, consumatori, e migliorerebbe la qualità del sistema di distribuzione oltre che dell’accesso al servizio. Nel resto d’Italia, le altre regioni si sono tutte adeguate mettendo in atto, spesso attraverso convenzioni tra Asl e assessorati regionali, la distribuzione per conto. Per la Regione siciliana, la discussione sembra essere al centro degli argomenti dell’assessorato regionale alla Salute ma ad oggi, non c’è nessun accordo in tal senso.

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