Annunciato l’accordo per la zona veneta devastata dall’inquinamento. Dopo 3 anni, in Sicilia è tutto fermo. Anche Milazzo tra i siti che devono essere ripuliti, mentre scoppia l’ennesima protesta
PRIOLO (SR) – Comincerà da Porto Marghera la riqualificazione delle aree industriali italiane, devastate da decenni di attività. L’“Accordo di programma per la bonifica e la riqualificazione ambientale del sito di interesse nazionale di Venezia-Porto Marghera e aree limitrofe” sarà firmato il 16 aprile a Venezia dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini. Un primo passo in attesa che arrivi il turno dei sin (siti di interesse nazionale con priorità di bonifica) siciliani come Priolo, Gela, Milazzo e Biancavilla.
Parte dal Veneto l’itinerario nazionale dei programmi di risanamento dell’Italia per i 57 Sin (siti di interesse nazionale) da disinquinare. Dal 2001 ad oggi il ministero dell’Ambiente ha sborsato circa 2,2 miliardi di euro per gli interventi pubblici o di interesse pubblico con l’aggiunta degli investimenti privati nelle aree di loro pertinenza. Tra i siti che hanno priorità di bonifica ci sono aree sparse per tutta l’Italia.
Tra le prime posizioni troviamo il petrolchimico Eni di Gela e il petrolchimico Eni-ex Esso-Isab-Lukoil di Priolo. All’appello non poteva mancare neanche la raffineria Q8 di Milazzo, proprio nei giorni in cui nel centro peloritano scoppiano le proteste della cittadinanza per i valori di inquinamento atmosferico dei fumi del Comprensorio per i piani di risanamento mai attuati.
Sperando che non si tratti dell’ennesima promessa. Già nel 2008 era stato infatti firmato l’Accordo di programma “per la definizione degli interventi di riqualificazione ambientale funzionali alla reindustrializzazione e all’infrastrutturazione delle aree comprese nel Sito di interesse nazionale di Priolo”.
Un’operazione che prevedeva di 776 milioni di euro: circa 200 milioni a carico dei privati, 200 milioni del ministero dell’Ambiente, 76 del ministero delle Infrastrutture, 200 della Regione, e circa 100 milioni di fondi non utilizzati del precedente accordo. Il sito aretuseo ha ricevuto le maggiori risorse in assoluto, 110 milioni di euro, considerando soltanto quelle inserite nell’Accordo di Programma per la Chimica, ma ben poco è stato fatto. Soltanto ad inizio febbraio è stato annunciato che per la primavera saranno consegnati i lavori per il primo grande intervento per la messa in sicurezza della falda acquifera per un investimento di 90 milioni di euro. In totale i quattro Sin sono stati suddivisi in circa 90 aree da bonificare, e secondo gli ultimi dati diffusi dall’Arpa appena 3 sono considerati a bonifiche completate.
Attendendo le bonifiche la gente continua ad ammalarsi. Secondo un recente studio dell’Istituto Superiore di sanità la mortalità nei siti contaminati è maggiore del 15% rispetto alle medie regionali per rischio ambientale. Bonificare salverebbe vite umane e farebbe risparmiare soldi allo Stato. Secondo un altro studio, curato tra gli altri da Fabrizio Bianchi del Cnr, rimuovendo le fonti di esposizione e bonificando Gela e Priolo, si potrebbero evitare ogni anno 47 casi di morte prematura, 281 casi di ricoveri ospedalieri per tumori e 2.702 ricoveri ospedalieri per tutte le cause. Il vantaggio economico ammonterebbe a 3,6 miliardi di euro per il sito di Priolo e 6,6 miliardi di euro per il sito di Gela in termini di risparmio di spesa sanitaria.
“Bonificate”: l’Ugl decide di celebrare la festa del Primo maggio a Priolo
PALERMO – “L’Ugl ha deciso di celebrare il Primo maggio a Priolo Gargallo sia per richiamare l’attenzione sulle difficoltà di un territorio profondamente segnato da una permanente carenza occupazionale e dalla mancanza di concrete prospettive di sviluppo, sia per lanciare un messaggio di speranza ai disoccupati, ai giovani e alle donne, non solo della provincia siracusana, o della Sicilia, ma di tutto il Paese”. Lo dice il vice segretario generale dell’Ugl, Serafino Cabras, al termine della conferenza stampa di presentazione della Festa dei Lavoratori 2012 a Priolo, aggiungendo che “crediamo vivamente nello slogan che ha caratterizzato il 3° Congresso Confederale dell’Ugl, ovvero “Oltre la crisi, un futuro c’è”. Siamo convinti che un futuro ci sia anche per questo territorio che, oltre al polo petrolchimico, possiede diverse potenzialità su cui puntare per il rilancio dell’occupazione e lo sviluppo”.
Secondo il segretario provinciale dell’Ugl Siracusa, Antonio Galioto, “per far ripartire i numerosi settori produttivi della provincia, è necessario realizzare infrastrutture adeguate. è per questo – continua il sindacalista – che da tempo l’Ugl reclama l’avvio delle tante opere cantierabili già finanziate, come gli interventi di bonifica del territorio e la realizzazione di importanti arterie autostradali”.