Termovalorizzatori alla prova Ue - QdS

Termovalorizzatori alla prova Ue

Termovalorizzatori alla prova Ue

sabato 25 Luglio 2009

La commissione Bilancio dell’Ars approva un ddl che consentirà alle Ato di riscuotere la Tia. Dopo l’ultima asta andata deserta, pubblicato il bando in Gazzetta europea

PALERMO – Si è aperta una nuova fase della gestione rifiuti in Sicilia, scandita da due notizie provenienti rispettivamente dall’Agenzia regionale dei rifiuti e delle acque e dalla commissione Bilancio dell’Ars: è ripartita la gara degli inceneritori arenatasi già due volte, mentre le Ato potranno regolarizzare le tariffe igiene ambientale (Tia) già emesse, ritenute illegittime dal Cga, in quanto ritenute non conformi a quanto prescritto dalla legge in materia.
I nuovi bandi dei quattro termovalorizzatori sono stati già pubblicati nella Gazzetta ufficiale europea del 23 luglio, contenenti il valore di ciascun appalto. Ecco nel dettaglio i singoli capitolati: 1,496 miliardi di euro per il termovalorizzatore di Palermo, 1,416 per quello di Messina – Catania, 1,488 per Augusta, 1,132 miliardi per quello di Agrigento.
Alla somma complessiva di ogni appalto, occorrerà aggiungere gli indennizzi che i vincitori della prima gara (rispettivamente i gruppi Falck e Waste Italia) dovranno ricevere dai nuovi aggiudicatari.
Si stima che la penale comprensiva dei costi già sostenuti dai primi aggiudicatari ammonti a 329 milioni di euro: 86 milioni per l’impianto di Palermo, 90 milioni per quello di Messina – Catania, infine 60 per quello di Augusta.
 Alla notizia dei nuovi bandi, la Cgil ha tuonato contro l’Esecutivo regionale, in particolare contro Raffaele Lombardo. “Il silenzio del presidente della Regione sulla questione dell’affidamento della realizzazione dei termovalorizzatori è inquietante. Soprattutto visto che l’Agenzia regionale sui rifiuti sta andando avanti con la procedura negoziata, che consideriamo illegittima”.
 Parole di fuoco quelle pronunciate da Antonio Riolo della segreteria della Cgil siciliana. Il leader sindacale ha paventato un’ipotesi inquietante: un’altra possibile procedura d’infrazione a carico dell’Italia, dopo quella inflitta nel 2007, a seguito della mancata pubblicazione dei bandi  nella Gazzetta ufficiale europea).
“I rischi derivanti da una procedura negoziata sono enormi- ha affermato Riolo – come abbiamo sottolineato nella diffida all’Arra e nei ricorsi ai Tar di Catania e Palermo. La regione potrebbe incorrere in sanzioni, anche di tipo economico, da parte dell’Unione europea”.
 Dal fronte Arra a quello della commissione Bilancio dell’Assemblea regionale. Un disegno di legge, approvato l’altro ieri, intende apportare “ossigeno” alle casse delle Ato. Queste, per la gestione dei rifiuti potranno regolarizzare le tariffe igiene ambientale (Tia) già emesse e ritenute illegittime dal Cga poiché non conformi alle legislazione in materia. Ciò consentirà alle Ato di riscuotere parte dei crediti e fare fronte al pagamento dei debiti.
 L’assessore al Bilancio, Roberto Di Mauro, che ha presentato in commissione il testo governativo, ha sottolineato l’importanza strategica di questo provvedimento. “Con la norma, in attesa che il Parlamento regionale vari la riforma organica delle Ato rifiuti, si garantiscono le risorse finanziarie necessarie a non pregiudicare i bilanci delle società d’ambito, evitando che i comuni soci delle Ato debbano approntare risorse per coprire le perdite delle società”.
Dunque, sembra che siano destinate a concludersi le emergenze che hanno attanagliato la Sicilia negli ultimi anni.
Prima  che l’Esecutivo regionale “canti vittoria” occorre che quest’ultimo sappia fronteggiare le opposizioni al cambiamento: dalle associazioni ambientaliste contrarie agli inceneritori, alla minoranza all’Ars che sul nuovo testo di riordino delle Ato ha annunciato battaglia parlamentare.

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