Sprechi. Enti locali e cittadini continuano a inquinare.
Edifici privati. Otto su dieci appartengono alla classe ‘G’, l’ultima delle otto disponibili, che indica consumi più dispendiosi in termini di energia elettrica e riscaldamento.
Comuni superficiali. Manca la figura dell’energy manager che rivestirebbe un ruolo fondamentale per l’efficienza di uffici pubblici e scuole con conseguente taglio delle spese.
PALERMO – La produzione da fonti rinnovabili resta ancora al palo e non va meglio sul fronte della certificazione energetica degli edifici, dove la Sicilia continua a far registrare record al contrario: 8 edifici privati su 10 registrati nel 2011 sono di classe G, l’ottava classe sulle otto disponibili.
Sul fronte pubblico va pure peggio. Pochissimi i piani energetici degli enti locali e ancora meno sono quelli interessati ad impiegare euro, o ad impegnarsi in metodi a costo zero, installando impianti sulle scuole o sulle strutture di proprietà.
Eppure quei Comuni che investono possono raggiungere un risparmio fino al 30% dei consumi annuali intervenendo sulle utenze elettriche e termiche.
Per riassumere: le politiche energetiche dei comuni siciliani sono di “classe zero”.
(continua)